Sul profilo facebook di Marco Campione, capo segreteria del sottosegretario di Stato al Miur Davide Faraone, compare un rimprovero a coloro che stanno cercando di boicottare la domanda per partecipare alle due ultime fasi di immissioni in ruolo, quella B e C.
Infatti qualche ora fa Marco Campione ha scritto sulla sua pagina di facebook: “Lombardia: docenti in gae 14.000, posti disponibili 18.000. Basta questo per dimostrare la malafede di chi li consiglia di non fare domanda” .
Questo messaggio ha raccolto alcuni mi piace di esponenti del partito democratico che hanno contribuito in prima persona all’elaborazione della “Buona Scuola” e che la stanno pubblicamente sostenendo, come ad esempio Simona Malpezzi, Francesco Luccisano e Anna Ascani.
La considerazione scritta da Marco Campione ha trovato d’accordo anche l’On. Elena Centemero responsabile scuola di Forza Italia. I numeri dei posti disponibili in ragione Lombardia, 18 mila, che tra le altre cose rappresentano il 30% di quelli disponibili nel intero territorio nazionale, messi a confronto con il numero degli insegnanti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento della stessa Lombardia, che sarebbero 14 mila ,lascerebbero pensare ad un facile, quanto forviante, automatismo: “Rimarranno 4 mila posti disponibili”.
Non è affatto così! Ad onore del vero e per fare chiarezza, bisogna sapere che non c’è corrispondenza biunivoca tra posti disponibili e aspiranti al ruolo. Sarebbe sbagliato pensare che tutti i 14 mila lombardi entreranno in ruolo in Lombardia e rimarranno liberi 4 mila posti per altri aspiranti di altre regioni. Il dato che ci dà, così puntualmente, Marco Campione, deve essere letto su base nazionale. Per prima cosa le 18 mila cattedre libere in Lombardia, soprattutto quelle di infanzia e primaria verrebbero occupati da docenti del sud che hanno punteggi più congrui rispetto ai corrispettivi precari lombardi, poi bisogna anche dire che ci sono classi di concorso che andranno esaurite perché l’offerta è maggiore della domanda e classi di concorso dove succederà esattamente il contrario.
Il calderone nazionale serve proprio per attutire questo fenomeno, che tuttavia non potrà essere risolto pienamente ma solo parzialmente. Quello che potrebbe capitare è che migliaia di docenti siciliani, calabresi, campani e pugliesi si troveranno catapultati ad essere immessi in ruolo in Lombardia e tra i 14 mila docenti precari lombardi ce ne saranno tanti destinati a sconfinare fuori regione. Molti docenti delle Gae, spaventati da questo meccanismo perverso di immissione in ruolo, sono sempre più orientati a non presentare domanda per la fase B e C, convinti che la permanenza nelle rispettive graduatorie e l’attuale Testo Unico, garantiranno, negli anni futuri, un comodo ruolo a casa propria.
Ma sarà veramente così? Fino ad oggi le regole dicono questo, ma siccome, del domani non c’è certezza e poiché il Testo Unico potrebbe essere modificato, anche il non fare la domanda comporta i suoi rischi. E poi non dimentichiamoci che queste graduatorie ad esaurimento, sono destinate alla rottamazione e non potranno durare in eterno come qualcuno si augura.