Durante una lezione tenuta dall’attuale comandante di polizia, agli alunni della scuola media statale “Petrarca” nella giornata internazionale della sicurezza informatica, un commissario, fino a tre anni fa comandante della sezione polizia delle comunicazioni di Reggio Emilia, ha detto: “Se la prendono con i più deboli, affrontano una persona sola in quattro, qualcuno riprende l’aggressione e la diffonde in internet: non chiamateli bulli ma vigliacchi. Non dovete essere complici, se vedete qualcuno che subisce angherie dovete avvisare l’insegnante se succede a scuola, il 112 o il 113 se fuori dalla scuola. Non si tratta di scherzi ma di reati perché se colpisco qualcuno, sono percosse, se gli procuro dei danni, sono lesioni, se dico a una persona ‘buttati’ e quella si butta, è istigazione al suicidio. Tutto quello che scrivete sui social è rintracciabile e la polizia scopre sempre chi è stato”.