Tutto è partito da un circolare con la quale la preside disponeva il divieto agli studenti del liceo artistico musicale e coreutico Bellisario-Misticoni di Pescara di recarsi nel cortile e negli spazi all’aperto durante l’orario della ricreazione. E siccome l’imposizione non è piaciuta ai ragazzi, sempre suscettibili nella garanzia dei propri diritti, proclamato subito lo sciopero.
C’è però da capire perché mai la preside abbia proibito l’uso del cortile. Alla base del divieto ci sarebbe, come riferisce il Collettivo dell’istituto in un comunicato, “una rissa avvenuta il 7 aprile tra due studentesse, anche se qualche giorno dopo” in un’intervista, afferma il Collettivo, la dirigente giustifica la decisione “come conseguenza del fatto che gli studenti fumino troppe sigarette”. Con ogni probabilità le due cause avranno contribuito nella decisione della dirigente che però e comunque non è stata gradita dai ragazzi che ieri hanno dato vita ad una sorta di manifestazione di disobbedienza civile.
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“Un gruppo di studenti, all’entrata, ha letto un foglio poi diffuso tra gli studenti e le studentesse, sul quale erano elencati tutti i riferimenti alle leggi e agli articoli del regolamento d’Istituto che non sono stati rispettati dalla circolare del Dirigente – fanno sapere i giovani del Collettivo – successivamente gli studenti si sono sentiti legittimati ad uscire dalle classi durante la ricreazione, mentre la dirigente e il coordinatore di struttura hanno bloccato fisicamente alcuni ragazzi e segnato alcuni nominativi di studenti e di docenti che dovevano vigilare le classi”.
In seguito – sempre secondo il Collettivo studentesco – la dirigente avrebbe minacciato di sospendere i ragazzi resisi protagonisti del gesto di protesta. Contro quello che il Collettivo dell’Istituto ha bollato come “un atteggiamento sanzionatorio, autoritario e fuorilegge della dirigenza”, oggi gli studenti effettueranno una giornata di sciopero.
Come sempre nulla è dato sapere dei docenti di quella scuola, se cioè abbiano preso le parti di qualcuno dei contendenti, se abbiano cercato una mediazione o se scenderanno in piazza coi ragazzi per perorare il loro diritto alla ricreazione in cortile.
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