Quello che l’anno scorso nelle scuole si chiamava organico di potenziamento ha preso quest’anno il nome di organico dell’autonomia.
L’insegnante “potenziatore” è in tutto uguale ai suoi colleghi, e quindi la sua compresenza va utilizzata come quella che si usava (quando ancora ce n’era) con gli altri docenti. Un articolo del contratto stabiliva, art. 28, che la compresenza andava utilizzata per attività di recupero.
Bastava che il Collegio Docenti avesse deliberato in questo senso. Bastava e basta ancora adesso, ed il Collegio può deliberare anche in corso d’anno, anche con una seduta straordinaria richiesta da un terzo dei componenti.
Se ne inventano di tutti i colori per non chiamare i supplenti: classi divise, ma è vietato dalle norme sulla sicurezza oltre che dal concetto di diritto allo studio; ragazzi mandati a casa, ma anche questo non è permesso, per il diritto allo studio ma anche per le norme sulla responsabilità riguardante i minori; uso degli insegnanti di sostegno, violando la legge 104 e il diritto allo studio degli alunni disabili.
Sta di fatto che occorre mobilitarsi perché gli Uffici Scolastici Regionali diano via libera alle nomine dei supplenti fin dai primi giorni di assenza. È in gioco il valore della scuola nella prevenzione della marginalità e del disagio sociale, nella costruzione di un futuro migliore per tutti.
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