A spiegare i motivi delle decisioni prese dalla scuola nautica è stato il suo dirigente scolastico, Vladmiro Iozzi: “Il modello educativo impostato dal ministero ha previsto per tutte le scuole di stipulare un patto educativo di corresponsabilità con le famiglie, che tra le altre cose prevede il risarcimento per i danneggiamenti arrecati agli edifici scolastici. A differenza della stragrande maggioranza delle scuole i nostri ragazzi – ha sottolineato il dirigente – hanno a disposizione infrastrutture e strutture nuove in cui la collettività ha investito molti capitali. Se qualcuno arreca dei danni credo quindi che sia educativo insegnargli a ripagarli”. Ora la faccenda rischia però di prendere una piega addirittura giudiziaria: i genitori più tenaci non si sono fermati a contestare il metodo della suddivisione equa delle spese, ma minacciano anche di fare ricorso. Non per i cinque euro, ma per difendere un principio. E intanto la pagella rimane negli armadi dell’istituto Nautico di Genova.
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