Home Personale “Non dividete le famiglie”: le proteste contro i trasferimenti lontano da casa

“Non dividete le famiglie”: le proteste contro i trasferimenti lontano da casa

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Sono tanti i docenti che stanno aderendo al gruppo Facebook “Docenti ruolo 2015 fase B” e che da ieri, dopo essere stati in piazza San Pietro per perorare la loro causa davanti a Papa Francesco, stanno pure postando le foto di mogli, mariti e figli: non divideteci da loro, è l’appello a chi decide i loro destini e il loro futuro.

Questi docenti come è noto spessissimo sono in graduatoria per esempio in Calabria ma vengono trasferiti in Sardegna. Ed ecco sulla pagina Fb una  foto dei familiari e poi di sotto la frase di commento: “Voglio questi sorrisi sempre e voglio ridere con loro, a casa mia”.

 C’è chi è stato già trasferito e c’è chi teme di dover fare la valigie dopo il 30 giugno, una volta superato il periodo di differimento che ha consentito di rimanere in “patria” almeno un altro anno scolastico.

 

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Gli insegnanti che non vogliono lasciare la famiglia tornano di nuovo alla carica a pochi mesi dell’assunzione della Buona scuola che è diventata, cattiva e maldestra.

Il messaggio più emblematico è partito sui social network con la pubblicazione delle foto di famiglia e con l’indicazione del luogo di residenza e di quello del lavoro. C’è chi sta insegnando in Sardegna e c’è chi dalla Sardegna è già andato via o dovrà farlo. C’è chi da Arezzo ha affrontato il trasloco a Caltanissetta a 1230 km da casa.

Una situazione terribile che non pare scuotere chi può risolverla, mentre il premier Renzi manda annunci e gli avvocati lustrano le carte bollate e le piste per lanciare i ricorsi.