Attualità

Non è facile il ritorno a scuola, previsto per lunedì 10 gennaio

Perché la situazione del Covid sta scompaginando i protocolli predisposti, comprese le buone intenzioni. Quelle che fanno dire un po’ a tutti: no alla DAD.

Perché poi non basta dire un ben no al ritorno alla DAD, se in realtà è il sempre il virus a dettare anche le nostre decisioni. Perché è lo stesso virus che si fa beffe, con le sue varianti, dei nostri buoni propositi, come si fa beffe (con troppi esiti anche tragici, come sappiamo) di chi vorrebbe negarlo, rifiutando vaccini e politiche sanitarie.

E le nostre decisioni di oggi non sono e non possono essere quelle che avevamo tutti sognato sono qualche settimana fa. Tanto che, addirittura, c’è chi, non senza ragioni, ha chiesto a gran voce di rimandare il ritorno a scuola, se la situazione rimane quella che conosciamo dai dati di questi giorni, zona per zona.

I protocolli previsti, dunque, non sono garanzia assoluta, perché se anche immaginassimo che a scuola la sicurezza è garantita, poi, lo sappiamo, i ragazzi a scuola si portano tutti i rischi che corrono tutto il resto delle loro giornate.

Ma già dire che a scuola la sicurezza è assicurata è forse esagerato.
Tanto per capirci: sappiamo che il distanziamento di un metro, già previsto nell’estate del 2020, è oggi solo raccomandato, per cui sarà possibile che i nostri ragazzi stiano assieme, basta che portino la mascherina Ffp2, nonostante un loro compagno sia stato contagiato.

Intanto, ci saranno mascherine per tutti? E saranno le scuole in grado di garantirle per tutti?
E come sarà con docenti e personale che giocano un po’ tra le pieghe delle norme che hanno reso obbligatoria la vaccinazione?
E, in mancanza di supplenti che coprano tutti i docenti sospesi, chi gestirà le classi, alcune a scuola, altre metà a scuola e metà a casa, altre solo a casa con la DAD?

Senza dimenticare la proposta di distinguere tra studenti vaccinati e quelli non vaccinati, e il dovere di aereazione delle aule quando non tutti, in pieno inverno, hanno i sanificatori.

Una situazione davvero difficile, imprevista, complicata, comunque da governare, che fa il gioco ai detrattori di tutta la gestione della pandemia, in nome del presunto uso politico della stessa, per imporre i vaccini e il green pass, mentre, lo sappiamo dai dati quotidiani, è grazie a queste misure che sono state salvate e si salvano ogni giorno vite umane. Basterebbe un giro nelle nostre terapie intensive.

Questa pandemia, dunque, oltre a dimostrarsi variabile ed in continua evoluzione, dovrebbe costringere tutti a porsi in modo obiettivo di fronte alle complessità. Per cui, se il buon senso, condito di dati reali, deve guidarci in queste situazioni, non dobbiamo rinchiuderci in affermazioni di principio, in realtà ideologiche, sulla didattica in presenza o sulla didattica a distanza.

Per cui, se le condizioni di sicurezza lo permettono, ovvio che la didattica in presenza è cosa buona e giusta, ma se non lo permettono, pensare ad un periodo breve di didattica a distanza non è il male assoluto.
Ricordo come, dalla primavera 2020, tanti e tanti docenti, assistiti dalle scuole, hanno inventato, con la didattica a distanza, nuove forme di vita di classe, mentre altri hanno semplicemente trasferito la didattica frontale sulle piattaforme, senza quella duttilità richiesta dalla precaria situazione.
Quindi, non si fa di tutta un’erba un fascio, mentre i più capaci docenti anche col ritorno in presenza hanno imparato e fatto tesoro delle nuove forme di didattica.

Altra cosa, poi, è pensare ai ragazzi adolescenti, mentre i bambini devono essere garantiti dal valore della relazione in presenza, fatte salve le condizioni.

Così, giorno dopo giorno,  rendiamo comuni queste esperienze, facendo di tutto perché la relazione rimanga comunque la prima preoccupazione, confidando che il contesto sanitario ritorni sotto controllo.
Buon senso, vigilanza e occhio alle complessità.

Gianni Zen

Articoli recenti

Nel centenario di Danilo Dolci: nonviolenza, maieutica reciproca e l’immaginazione di un mondo più giusto

   Danilo Dolci nasceva cent'anni fa, il 28 giugno, a Sesana, che allora era italiana…

03/07/2024

Dispersione scolastica, gli anni più rischio terza media e primo superiore: perché i docenti tutor non arrivano? Il nostro direttore replica al Ministero

Nel ringraziare la dottoressa Carmela Palumbo, capo dipartimento del MIM, per le precisazioni inviate in…

02/07/2024

La formazione sul sostegno deve essere erogata dalle Università. Risposta alla Latini

Relativamente all’intervista rilasciata dalla Deputata Giorgia Latini, noi docenti precari di sostegno ci sentiamo di…

02/07/2024

Il docente non può pranzare scuola e a nessuno gliene importa…

Nel ringraziare La Tecnica della Scuola per l'interesse mostrato nella causa in questione, (vedasi https://www.tecnicadellascuola.it/settimana-corta-a-scuola-senza-buoni-pasto-e-a-discapito-dei-docenti),…

02/07/2024

Un calcolo matematico spiega perché i maschi non possono allattare

Non scherzate con la matematica: più si conosce, più si approfondisce e più ci si…

02/07/2024

Precari scuola, conviene richiedere la NASpI entro 8 giorni dalla scadenza del contratto

I docenti e ATA con contratto scaduto il 30 giugno possono presentare domanda di NASpI,…

02/07/2024