Home Archivio storico 1998-2013 Generico Non è mai troppo tardi: 83enne consegue licenza media

Non è mai troppo tardi: 83enne consegue licenza media

CONDIVIDI
Sarebbe il caso di dire “non è mai troppo tardi”. Ma in una società dove l’educazione e la formazione stanno assumendo (anche se lentamente) carattere permanente sono destinate a moltiplicarsi le notizie di cittadini che in età avanzata risultano desiderosi di migliorare la loro cultura. E di togliersi finalmente delle soddisfazioni conseguendo dei veri titoli di studio. Come la donna catanzarese, Annina Zoleo, che a 83 anni ha conseguito la licenza media dopo aver frequentato le lezioni con costanza tutto l’anno e svolto le prove (tre scritte e l’orale, oltre che il questionario Invalsi) con profitto.
I docenti della commissione raccontano di una “studentessa” vestita di nero, emozionata ma sorridente: “ha risposto esprimendosi in modo chiaro ed ha mostrato di saper operare collegamenti tra i vari contenuti e le sue esperienze di vita”. Dopo la prova orale, che ha soddisfatto gli insegnanti, la signora ha confessato di avere raggiunto uno dei desideri più grandi della sua vita.
“Ha risposto brillantemente a tutte le domande, dimostrando una buona preparazione ed un’ottima predisposizione al colloquio”, ha commentato anche La Gazzetta del Sud.
In Italia risultano ufficialmente iscritti ai corsi per adulti (dati Indire) poco più di 350 mila cittadini, ma la maggior parte di loro frequenta le lezioni non per conseguire diplomi, ma per ottenere attestati, specializzazioni o semplici corsi di aggiornamento. In base ad una ricerca realizzata dall’Isfol, Istituto per la Formazione Professionale dei lavoratori, i corsi di formazione permanente in Italia sono principalmente di breve durata (in media 150 ore) e finalizzati all’acquisizione di competenze informatiche (47,6% dei corsi) e linguistiche, di base o avanzate (21,6).
Complessivamente l’educazione degli adulti (lifelong learning) coinvolge appena il 6,1% dei cittadini (dati Eurostat del 2006), cui uno su tre risulta straniero. Mentre la media Ue è quasi il doppio (11,1%) e in alcuni nazioni è superiore anche di quattro volte (nel Regno Unito arriva al 26,6%). Inoltre, degli adulti italiani partecipanti all’apprendimento formale il 12% è concentrato nella fascia 25-34 anni e solo lo 0,6% in quella di 55-64 anni.
Insomma procediamo davvero male, anche rispetto alle indicazioni del Consiglio di Lisbona che aveva dato come obiettivo, per il 2010, di “innalzare le competenze di base e favorire il conseguimento di un titolo di studio superiore da parte del maggior numero di persone“. Se si pensa che mezza Italia, il 48,2% della popolazione tra i 25 e i 64 anni, ha come titolo di studio più elevato solo la licenza di terza media, (dati Istat “100 statistiche per il paese” presentati il mese scorso) c’è poco da stare allegri.