”Basta far cassa sui dipendenti pubblici, aspettiamo un chiarimento ufficiale da parte del governo”.. Se così non fosse, dichiara la Cgil, sarebbe ”un ennesimo intervento punitivo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del pubblico impiego”. “Non si possono chiedere ulteriori sacrifici ai 3,3 milioni di statali già in sofferenza, le cui retribuzioni sono ferme dal 2010, vittime inoltre di una continua operazione di screditamento della loro professionalità. Riproporre le solite vecchie ricette, non rappresenta di certo il cambiamento ma significherebbe non riconoscere il valore sociale e la funzione delle grandi reti pubbliche e di chi vi lavora”.
”Alla vigilia di importanti interventi di riforma, dal piano scuola, al disegno di legge delega sulla P.A., alla riforma della giustizia, sarebbe incredibile – prosegue la Cgil – che tutto ciò avvenisse contro i lavoratori e non con la loro collaborazione. E’ ora di smetterla di far cassa sui dipendenti pubblici è urgente rinnovare i contratti nazionali, fermi da ormai troppi anni, se il Governo non cambierà strada incontrerà la dura opposizione della nostra organizzazione”.
“No a nuove tasse, solo chiacchiere estive” dice invece il premier Matteo Renzi al Tg5. E poi aggiunge: “Se sindacati vogliono autunno caldo facciano loro, ma non ci saranno nuove tasse, anzi come abbiamo fatto con gli 80 euro, cercheremo di farlo per altre fasce. Però va ridota ulteriormente la spesa visto che si spendono 800 miliardi e sono troppi. Quindi ipotesi di tasse sulle pensioni o altro sono chiacchiere di agosto”.
“Se i sindacati vogliono un autunno caldo facciano loro…già l’estate non è stata granchè”, ha proseguito il premier escludendo che il governo “deciderà nuove tasse o interventi su pensioni o blocco degli stipendi pubblici”.