L’USB Scuola di Palermo torna a parlare della vicenda del foglio firma volante all’entrata, con un nuovo commento polemico nei confronti dell’Istituto F.P. Cascino.
Ecco il comunicato del sindacato:
Troviamo gravissimo l’atto punitivo del dirigente scolastico dell’IPSSAR “F.P. CASCINO” di Palermo che sospende per due giorni, con relativa trattenuta dello stipendio, il lavoratore/RSU della scuola che si era rifiutato di firmare i fogli “volanti”(senza timbro della scuola e firma del dirigente) di rilevazione in ingresso ed uscita dalla scuola.
Un onesto lavoratore, un padre ed insegnante valido, che in questi mesi si è regolarmente presentato a scuola firmando i registri di classe(unico documento che ha valore legale), viene privato dello stipendio per due giorni prima delle vacanze natalizie per non aver apposto una semplice firma su un foglio illegittimo che non ha nessun valore di atto pubblico.
Avevamo chiesto, in vari comunicati ed in una nota inviata al dirigente scolastico nel mese di ottobre, la vidimazione dei fogli come condizione per la firma, al fine di tutelare il lavoratore da un uso improprio dei suoi dati personali. Nessuna mediazione è stata possibile, come una clava è arrivata durissima la decisione del Dirigente scolastico, che appena prima di Natale eroga una sanzione enorme ed economicamente pesantissima, che priva la famiglia di un’entrata fondamentale in questo periodo (parliamo di una trattenuta che supera i 150 euro, più ricadute ai fini pensionistici).
Continueremo nella nostra battaglia rivolgendoci al Giudice del lavoro contro una sanzione assurda e punitiva nei confronti della nostra RSU, che avrà conseguenze anche sulla contrattazione d’istituto. Chiederemo all’USR Sicilia un intervento ispettivo al fine di tutelare tutti i lavoratori della scuola, ostaggio di una dirigenza incapace di ascoltare, pronta solo a colpire lo stipendio di un lavoratore pur di dimostrare la propria forza, non ascoltando le ragioni di chi aveva chiesto solo legalità e correttezza burocratica.
Ringraziamo per la solidarietà espressa lo Slai Cobas per il sindacato di classe, mentre rileviamo il silenzio assordante degli altri sindacati, che non sono intervenuti direttamente per chiedere al Dirigente il rispetto della normativa, trincerandosi dietro un desolante “non ha coinvolto un nostro iscritto”.
La RSU della scuola ha rivendicato il diritto, per tutti i lavoratori, anche per quelli iscritti ad altri sindacati, di non apporre la propria firma su un documento non previsto dalla normativa vigente e che non aveva valore di atto pubblico, non essendo presente nessun timbro della scuola e la firma del Dirigente Scolastico.
La legge Brunetta e la legge 107 hanno trasformato la scuola in un luogo gerarchico ed autoritario, dove, parafrasando Michel Foucault, alcuni Dirigenti Scolastici si sentono in diritto di “sorvegliare e punire” per gestire il loro potere, colpendo il reddito di lavoratori che guadagnano 1300 euro al mese.
Chiederemo alla RSU nella sua unitarietà l’immediata convocazione dello sciopero nella scuola, al fine di difendere tutti i lavoratori, a qualsiasi sindacato siano iscritti, dall’arroganza di chi vuole trasformare la scuola in una caserma in cui o si obbedisce o si colpisce il lavoratore e la sua famiglia, togliendogli parte di uno stipendio guadagnato onestamente entrando tutti i giorni in classe e svolgendo la propria funzione educativa.