Attualità

Non lasciare la scuola in preda alla confusione e all’improvvisazione

“La scuola e la formazione sono troppo importanti (e lo abbiamo visto in questo bruttissimo periodo) perché vengano lasciate a confusione e improvvisazione.”

Così parlò Luciano Fontana, direttore del Corriere, sul giornale di oggi rispondendo ad un lettore.

Credo sia un sentimento diffuso, di fronte alle difficoltà che ci troviamo in questo momento.

Non percepiamo, cioè, una concreta capacità di governo del mondo della scuola da parte della ministra, del governo nel suo complesso, nonostante i tanti esperti coinvolti.

Lucidità di sistema e sguardi di prospettiva, anche per capire come muoversi, da subito, per quegli interventi strutturali nelle nostre scuole al fine di renderle accoglienti, a settembre, dei nostri bambini e ragazzi.

Perché non possiamo attendere la manna dal cielo, ma intervenire da subito.

Intanto, i nostri cugini d’oltralpe da questa mattina hanno permesso a 300.000 bambini e ragazzi francesi di rientrare a scuola.
Sono quelli delle materne e delle elementari.
Ovviamente, con tutte le indicazioni del caso e qualche compromesso.
Fra tre settimane, se l’esperimento, lo chiamo così, funzionerà toccherà ai ragazzi più grandi, dei collegès e dei licèes.
Loro hanno scelto la strada, non facile, ma necessaria, della educazione, tutti assieme, alla responsabilità.

Restano le urgenze, come la mancanza, ad oggi, dell’ordinanza sugli esami di maturità e di fine del primo ciclo.

Anche qui il direttore del Corriere ha qualcosa da dire: “mettere fine alla confusione di questi giorni: annunci a ripetizione, con fughe in avanti e retromarce, dietro le quali si nascondono spesso l’assenza di una strategia precisa per far ripartire con regolarità l’anno scolastico. Per un mese sospendiamo le comunicazioni e il dibattito e cominciamo a studiare i diversi problemi e a disegnare risposte convincenti.”.

Parole di buon senso.

Gianni Zen

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