Home Politica scolastica “Non sa abbastanza il tedesco”: a Bolzano bimbo rifiutato dalla scuola

“Non sa abbastanza il tedesco”: a Bolzano bimbo rifiutato dalla scuola

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In una scuola secondario di primo grado di Bolzano l’iscrizione di un ragazzino è  stata respinta perché né lui, né i genitori, che lo dovrebbero aiutare nei compiti, conoscono la lingua tedesca. 

Lo studente, che frequenta la quinta della scuola primaria di un istituto in lingua italiana di Bolzano, dopo essere stato sottoposto a gennaio a un colloquio con gli insegnanti, non sarebbe riuscito a passare i test d’ingressi richiesti a gran voce dall’assessora comunale Johanna Ramoser per arginare “l’invasione” di italiani e stranieri, giunta ormai nelle elementari al 70% e lamentata da tante dirigenti scolastiche del capoluogo. 

La notizia è riportata dal Corriere del Veneto nel quale si legge pure che il dibattito col relativo scontro politico si infiamma sempre di più tra Lega e Svp.

Infatti, se per un verso vengono bocciati i test di ingresso in lingua tedesca per l’iscrizione nelle scuole, dall’altro tanti dirigenti scolastici di Bolzano, compresa l’assessora comunale, li esigono per contrastare  il  numero crescente di presenze di italiani e stranieri, che in alcuni istituti ha raggiunto ormai il 70%. 

“Non possiamo accettare che nel 2023 si possa pensare a degli studenti di serie A e degli studenti di serie B. Se c’è un problema educativo, va affrontato con gli strumenti didattici, non con posizioni discriminatorie. L’accesso alla scuola dell’obbligo non può essere sottoposto ad un test d’ingresso e tantomeno al bilinguismo dei genitori. È scritto anche nell’art. 34 dalla Costituzione italiana.

Escludendo i giovani dalle scuole di lingua tedesca, si vuole immaginare di farli iscrivere tutti alla scuola italiana; quindi, vista come ‘ripiego’ del ‘tutti dentro’?”.

Sul tema entrano anche i Verdi che rilanciano la scuola bilingue, puntando sul legittimo desiderio di molte famiglie di far crescere i propri figli in un ambiente plurilingue: “Molti genitori sono convinti che in questo modo i loro figli avranno maggiori chances nella vita. La maggioranza, tuttavia, blocca questo desiderio con un atteggiamento da mentalità ristretta”.