Categorie: Didattica

Non si “insegna nulla” ma tutti i diplomati trovano lavoro

Questa sorta di “scuola dei miracoli” dove non ci sono professori, né rette da pagare, né lezioni da seguire si trova in Francia e sia chiama Ecole 42.

Bisogna solo superare una serie di difficilissime prove e poi il resto viene da sé, compreso il lavoro che l’80% degli studenti trova prima della fine del percorso scolastico, una cifra che sale al 100% per chi completa i corsi della durata di 5 anni. 

Ecole42, riporta l’agenzia Agi,  “è una scuola per programmatori, totalmente privata e non riconosciuta dallo Stato, fondata nel 2013 per rispondere a due esigenze: “La prima-spiega il fondatore- è che per essere un grande Paese nel campo della tecnologia, devi avere programmatori, e in Francia non li avevamo; la seconda ragione è che le scuole per questo tipo di studi sono estremamente costose. Così abbiamo pensato di crearne una libera, dove gli studenti che passano i test possano avere accesso, e appartamenti per vivere, che offriamo noi”.  

In questa scuola fra l’latro il “curriculum non è importante, il titolo è superfluo, le relazioni totalmente inutili: per entrare nell’Ecole 42 contano solo le competenze. Sono quelle che permettono agli studenti più ‘nerd’ di superare la prima scrematura. Ma lo scoglio più duro della selezione è rappresentato da una full immersion di quattro settimane in cui gli aspiranti studenti si cimentano per 15 ore al giorno in esercizi, progetti e test. Chi li supera entra a tutti gli effetti nella scuola il cui programma si articola in “livelli di gioco”.

 

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Si tratta quindi di superare una serie di progetti da fare, ma non tutti sono accessibili. “Più vai avanti, e più progetti si ‘liberano’. Per completare la scuola, devi arrivare al livello 21. Ogni progetto dà esperienza e ti fa passare al livello successivo. Come in un gioco”.

Alle ultime selezioni, 64mila ragazzi hanno preso parte alle  prove di logica online. Le hanno superate in 20mila, ma la scuola ne ha selezionati 3.000 che si sono ritrovati a compete per i mille posti della scuola. Verrà ammesso ai corsi circa la metà, mentre il dato di abbandono va dal 5 al 15%.

“Non essendoci professori- si legge su Agi.it- tocca agli studenti capire come realizzare un progetto, cosa fare, come migliorarsi. E anche la correzione è affidata ai ragazzi che analizzano i compiti dei colleghi. Una scuola alternativa ma dalle regole ferree: “Non si può fumare in alcune aree, non si può prendere l’ascensore, e non si può dormire dove si lavora. C’è una lunga lista di norme, per poter vivere tutti insieme. Se una di queste viene infranta, si recupera con lavori utili alla comunità per almeno 4 ore”.

Pasquale Almirante

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