Niente mascherine e metro di distanza per i bambini. L’epidemia non è più la stessa di qualche settimana fa e i bambini non sono untori.
Sono le parole che il pedagogista Daniele Novara esprime sul Corriere della Sera, a proposito del rientro a scuola e delle misure di sicurezza: “Emergono le prime indicazioni dei comitati tecnici costituiti presso la Presidenza del Consiglio e presso i Ministeri – scrive Novara – in particolare del Comitato Tecnico Scientifico – sul come sarà la vita dei bambini sia quest’estate che nella prossima – si spera – riapertura delle scuole a settembre. In tutti i documenti emerge l’obbligo dell’utilizzo delle mascherine dai 3 anni, in alcuni casi dai 6. In realtà i dati epidemiologici riferiscono che i bambini non si contagiano, oppure si contagiano in maniera completamente diversa dagli adulti“.
Per il pedagogista lo stato attuale del virus è cambiato rispetto a prima: “i dati sanitari sul Covid-19 sono ben diversi da quando questi documenti sono stati redatti. Rischiano di parlare di una realtà che è parte di un capitolo ormai passato o comunque in fase di esaurimento. Pertanto mi permetto di ribadire che per tutta l’infanzia, sia la mascherina che il distanziamento rigido e costrittivo rappresentano una vera e propria crudeltà nei confronti dei bambini già fortemente segnati dall’esclusione dai loro compagni e dalle istituzioni educative che non ha pari nel resto né dell’Europa né del mondo. In nessun Paese europeo sono stati riaperti i bar prima delle scuole!”
Pertanto, secondo Daniele Novara, “è impossibile fare scuola o centri estivi a bambini di 3-6-9 anni dotandoli in maniera sistematica di mascherine per addirittura 8 ore“. E anche “la misura del distanziamento di un metro non può che portare, così come formulata, a un posizionamento rigido di sostanziale immobilità o quasi da parte dei bambini stessi“.
Nel frattempo, ricordiamo che proprio il Comitato Tecnico Scientifico ha dato il via libera ai centri estivi per i bambini da o a 3 anni. “Ci abbiamo lavorato in queste settimane, insieme ai Comuni, alle Province, alle Regioni, alla Società Italiana di Pediatria e agli altri Ministri competenti, – scrive la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti – consapevoli dell’importanza di restituire, in totale sicurezza, anche ai più piccoli quel diritto al gioco e alla relazione, fondamentali per lo sviluppo integrale della persona”.