E durante il Consiglio di istituto, scrive La Stampa, ha presentato una delibera, però regolarmente bocciata: “Prima di accettare le iscrizioni di ragazzi con handicap di un certo rilievo serve il parere di un medico del lavoro e del responsabile della sicurezza”. “Dobbiamo tutelare gli altri studenti e il personale dell’istituto”.
Tutti d’accordo? Niente affatto perché alcuni insegnanti non l’hanno presa bene: se tutto è ok per gli extracomunitari, perché non per i disabili? Mettiamo dei paletti anche per loro?”.
Tuttavia, scrive il giornale di Torino, il problema, al di là della delibera del dirigente, è serio, molto serio perchè in effetti nella scuola in questione non ci sarebbero le infrastrutture idonee ad accogliere i bambini con difficoltà: nella scuola infatti non c’è nemmeno un ascensore per scendere nella mensa e le richieste inoltrate non hanno avuto risposte: “i problemi ci sono da noi come in centinaia di scuole in Italia, ma non possono chiederci miracoli, dice il preside.
“Lo Stato, per questo, dovrebbe aiutarci, dovrebbe fare di più. Qui, come in un qualunque istituto, dal Piemonte alla Sicilia”.
Intanto una bambina sulla sedia a rotelle è costretta a mangiare in classe da sola, mentre appare difficile seguire altri 6 alunni con problemi di handicap. Troppo, per una scuola che fatica a sostenere anche la manutenzione ordinaria. “Il nostro è un grido di dolore, altro che discriminazione”, dice il dirigente.
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