Si parla tanto di classi “pollaio”, con gruppi che sfiorano, a volte superano, i 30 iscritti. Eppure, esistono pure classi con numeri di alunni ridotti ai minimi termini.
È il caso degli istituti situati nelle piccole isole oppure in centri montani isolati. Dove spostarsi, andata e ritorno, ogni giorno diventa un problema insormontabile.
Come accade nella primaria di Trasquera, piccolo paese dell’Ossola, in Piemonte, a 1.110 metri di altitudine, a ridosso con il confine svizzero.
Quest’anno saranno solo due gli alunni iscritti. Ma non per una classe: i due alunni sono gli unici di tutta la scuola primaria. Ad alternarsi, per insegnare loro, saranno tre maestre. Le quali fanno ogni giorno la “spola” da centri situati più a valle. E per questo hanno pure un punteggio aggiuntivo.
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Un record? Non proprio, perché nell’anno scolastico appena terminato c’era solo un iscritto. E quest’anno quell’alunno, anzi un’alunna, non frequenterà più l’istituto, perché si è spostata nella prima media di Varzo, il paese del fondovalle.
Il primo cittadino di Trasquera, Arturo Lincio, non nasconde la soddisfazione: abbiamo “salvato la scuola, abbiamo vinto la nostra battaglia. Basta parlare dello spopolamento della montagna. La scuola è uno dei capisaldi che tengono qui la gente, soprattutto le giovani famiglie. L’istruzione è il primo servizio da garantire”. Anche quando gli alunni sono pochissimi e si contano sulle dita di una mano.
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