Le dichiarazioni di Luca Ricolfi e Paola Mastrocola rilasciate in occasione dell’uscita del loro libro “Il danno scolastico” hanno provocato un vivace dibattito in rete e nei social in particolare.
Le prese di posizione pro-Ricolfi-Mastrocola sono per la verità scarse e si basano, per lo più, sulla condivisione della loro denuncia sullo scadimento della qualità degli esiti formativi del nostro sistema scolastico.
Scadimento, peraltro, tutto da dimostrare e in buona parte anche indimostrato.
Numerosi, invece, gli interventi di segno contrario motivati nei modi più svariati.
Intanto c’è chi ricorda che la scuola pre-riforma media unica era altamente selettiva e quindi accadeva certamente che chi arrivava al liceo e poi alla mitica “maturità” con ottimi livelli di conoscenze e capacità formali.
Ma è anche vero che alla “maturità” in età giusta (e cioè senza bocciature intermedie) arrivava una percentuale molto ridotta di studenti.
E in tanti non arrivavano neppure al diploma.
C’è poi chi fa osservare che Don Milani non voleva affatto una scuola facile, anzi voleva una scuola seria che consentisse anche ai figli dei contadini e degli operai di costruirsi solide competenze linguistiche per poter proseguire negli studi.
Non mancano coloro che sostengono senza mezzi termini che i due autori del “Danno” conoscono poco e male la storia della scuola italiana.
Per parte nostra abbiamo raccolto il parere di un profondo conoscitore del nostro sistema di istruzione grazie anche ai diversi ruoli che ha ricoperto nel corso della sua carriera (insegnante, dirigente scolastico, segretario nazionale della Cgil-Scuola e ora presidente della associazione professionale Proteo Fare Sapere).
Nel nostro video potete sentire le sue parole, per nulla tenere nei confronti di Mastrocola e Ricolfi.
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