Non voler vedere oltre il proprio naso è riduttivo, se poi questo accade a ministri o esperti del governo è ancor più grave!! La scuola non può essere un baratto politico, perchè parliamo di molti studenti e docenti, che, con il ritorno in classe previsto per il 7 gennaio, immediatamente dopo le festività di Natale, in cui migliaia e migliaia di persone si saranno mosse tra regioni, nonostante le restrizioni decise dal Governo, metteranno a repentaglio il loro stato di salute.
E’ chiaro che da insegnante vedo il ritorno alla didattica in presenza una grande conquista, ma non in questi termini!! Anche se parlare di didattica in presenza non significa parlare della normale didattica! Ci vuole la sicurezza nel rientro e non mi sembra che questa aleggi, anzi, il timore, se non la certezza di molti che contano, di un arrivo della terza ondata di contagio proprio a gennaio, non di certo ci fa dormire sonni tranquilli!
E allora, perché accanirsi su questa data? Stare a scuola per una settimana, dieci giorni, quindici, se ci dice bene, per poi tornare nuovamente a distanza, cosa serve? Serve a dimostrare che la Ministra ha tenuto fede a quanto detto? Le darà sicuramente poco onore , perché sarà la dimostrazione di non aver imparato dai precedenti errori; di non aver tenuto in considerazione quanto accaduto dopo l’estate dissennata di molti, di quegli stessi che poi si disperano per l’economia allo sfascio del nostro Paese, per le scuole chiuse, dove i propri figlioli non possono trastullarsi, perchè la scuola è questa, è il luogo dove relazionarsi, dove c’è qualcuno che si occupa dei più piccoli, dove lasciare i bambini, ma non è il luogo dell’apprendimento, della conoscenza, della cultura!
Lo stesso commissario straordinario all’emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ospite di Che tempo che fa su Rai3, ha affermato: “Io non voglio considerare la terza ondata una probabilità ma una possibilità. Per questo non basta il lavoro che facciamo tutti noi ma serve che tutti gli italiani ci diano una mano”. E gli italiani ci daranno una mano? Al 18 di dicembre sono già tutti prenotati i viaggi in treno dal nord verso il sud e altri spostamenti tra i piccoli comuni avverranno in tranquillità, visto che il governo sta pensando a un allentamento delle misure. Purtroppo, pagheremo il “liberi tutti” di Natale e saremo ancora spettatori di comportamenti folli. E allora di cosa parliamo? Di quale sicurezza? Dire che “la scuola è un luogo sicuro”, senza portare dati realmente validi a supporto di tale affermazione, è parlare del niente !
Marina Mangianti