Lo ribadiamo, non vogliamo una scuola di sole “competenze” e una didattica per argomenti a discapito delle materie letterarie e scientifiche.
Questa metodologia è insufficiente a garantire le corrette e approfondite conoscenze offerte ai nostri studenti.
Una scuola con poche ore di lezione minimizza pericolosamente la cultura trasformandola in pillole informative, allontanando gli alunni dal sapere positivo e critico.
Questa idea di scuola è lo specchio di una società già ignorante e malata di egoismo, protagonismo e razzismo.
Non ritorniamo all’idea di gelminiana memoria che con un colpo di spugna fece sparire 8miliardi di euro dall’istruzione e 200mila docenti.
La scuola finlandese non è un modello da seguire perché trasforma le ore di lezione frontali in un grande laboratorio di micro saperi.
L’istruzione e la cultura deve essere invece “invasiva”, deve radicarsi ed evolversi nelle menti dei nostri giovani.
Il modello “Art Attack” va bene per i bambini come area laboratoriale ma non in sostituzione della bella lezione frontale.
La moda dei saperi minimi e delle micro competenze trasversali è un modo subdolo di attivare quella scuola voluta dall’Associazione Nazionali Presidi che non vede l’ora di ritornare alla chiamata diretta e di nominare direttamente docenti “tuttologi” in grado di ricoprire più incarichi ed insegnare “argomenti” a discapito della continuità didattica.
Ci auguriamo, caro ministro Lorenzo Fioramonti, che la politica abbia, finalmente la volontà, la voglia, il desiderio di investire le risorse umane e finanziarie per ridare alla scuola laica di stato l’importanza costituzionale che merita.
Paolo Latella