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Nonostante l’autonomia scolastica ancora fiorente il fenomeno delle lezioni private

È di qualche giorno addietro il dibattito su compiti a casa si, compiti a casa no, con tutto ciò che di incertezza c’è sull’argomento. Oggi finisce sul tappeto del dibattito il problema delle lezioni private, meglio delle ripetizioni cui sono costretti taluni alunni le cui famiglie non vogliano pagare lo scotto di far segnare il passo ai propri figli. È un problema strettamente legato al primo, ma che la scuola dovrebbe già dovuto risolvere se è vero che da anni, precisamente dal 1999, esiste un prezioso strumento, l’autonomia, per mezzo del quale ogni istituto scolastico dovrebbe sapere e poter risolvere i problemi di ritardo, di recupero e di arricchimento negli apprendimenti. Il persistere del fenomeno, invece, dimostra che gli insegnanti, i quali dovrebbero, per qualche euro in più, tenere i corsi organizzati dalle scuole, non si dimostrano disponibili. Si scopre che dietro alle ripetizioni c’è un mercato, sommerso e in nero, addirittura fiorente, come e dimostrato da una recente indagine svolta a Milano che, ancorché ristretta, pur con le dovute differenze, non dovrebbe differire molto dalla situazione di altri contesti. 
La lezione privata, come è fin troppo noto, ha goduto, e tuttora gode, grande consenso, per non dire addirittura simpatia, nel collettivo scolastico italiano dove è stato sempre più facile riconoscere maggiori potenzialità ad un rapporto discente-docente, da uno ad uno insomma, anziché all’interno di un gruppo. La regolazione delle variabili interagenti nei processi di apprendimento è stata sempre più facile secondo il paradigma di una scuola su misura, intesa e vista ad personam. 
Le potenzialità del gruppo, d’altra parte, sono state sottovalutate e ritenute molto scarse per via di una presunta, mai dimostrata però, dispersività. L’indagine è stata condotta dalla Iard Franco Brambilla di Milano, l’istituto che da anni conduce indagini specifiche anche sui fenomeni dell’istruzione e della formazione e mette a disposizione delle indagine statistiche preziosi elementi per lo studio dei cambiamenti e dei trend socio culturali. Il fenomeno riguarda i licei, quelle scuole che più di altre nel collettivo sociale sono viste destinate ad assicurare un’istruzione di qualità, ma investe anche gli altri ordini di studi. 
Il 48% delle madri intervistate ha ammesso di aver fatto ricorso a lezioni private per aiutare i figli e per rendere possibile il recupero di voti scarsi specie se ripetuti. Il 35% negli istituti tecnici e il 18% per cento nelle scuole professionali. La retribuzione è ad ore ed, ovviamente, esentasse.

 
 
Giuseppe Guzzo

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