Categorie: Contratti

Nonostante la sentenza della Consulta manca l’indennità di vacanza contrattuale

Il blocco dei contratti del pubblico impiego e della scuola è illegittimo. Come è noto la sua illegittimità è attestata dalla sentenza della Consulta del 24 giugno 2015.

Non solo, i vari governi che si sono succeduti negli ultimi 6 anni, hanno bloccato il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, ma in alcuni casi come la scuola hanno anche bloccato l’aggiornamento della vacanza contrattuale e gli scatti di anzianità.
Infatti c’è da chiedersi: “Che fine ha fatto il tanto atteso e mai arrivato recupero dello scatto 2013?”.
Sullo scatto di stipendio legato alla annualità 2013 e sul mancato introito della vacanza contrattuale, è sceso uno strano silenzio, pare che anche i sindacati non ne parlino più. Ormai non  se ne parla da tempo e sembra che in molti si siano rassegnati a perderli. Eppure è utile sapere che tutti gli insegnanti, ma anche il personale ata, nei propri cedolini hanno una scadenza posticipata di un anno solare, e alla voce vacanza contrattuale hanno solo la quota del primo blocco dei contratti.
In buona sostanza un insegnante che nel suo cedolino ha riportata la data di scadenza del 31 agosto 2016, con il recupero dell’anno 2013 avrebbe già avuto il passaggio alla classe successiva, con un adeguamento dello stipendio e in tale caso anche di qualche mese di arretrato.
Nonostante la sentenza della Consulta del giugno 2015 , in cui si è definita illegittima la pratica di bloccare i contratti del pubblico impiego, manca all’appello , nelle buste paga del personale scolastico sia lo scatto dovuto e non concesso dell’annualità 2013, sia le altre quote di vacanza contrattuale. Dopo l’ultimo accordo, della fine del 2014, che ha reso valido l’anno 2012 per il riconoscimento degli scatti di anzianità per gli insegnanti, nulla è stato deciso, fino ad oggi, per sanare il blocco dello scatto 2013.
Perché tanto silenzio su un diritto contrattuale vigente non onorato? Mentre il Governo umilia i dipendenti pubblici, mettendo solo 300 milioni di euro, sul piatto del rinnovo contrattuale di tutto il pubblico impiego compresa la scuola, non si parla del debito che lo Stato ha contratto con il personale scolastico bloccando l’annualità 2013 ai fini della progressione della carriera.
Il paradosso è che i 300 milioni di euro proposti dal Governo per il rinnovo del contratto, non basterebbero nemmeno a coprire lo sblocco dell’annualità 2013 per la scuola. Il problema degli scatti salariali stanno diventando un problema di bilancio per lo Stato, che probabilmente potrebbe essere affrontato nella prossima legge di stabilità. Ma attenzione alle sorprese, perché se da una parte ci potrebbe essere il recupero del 2013 al fine della progressione di carriera, dall’altra ci potrebbero essere forti restringimenti di aumenti salariali a pioggia e qualche aumento indirizzato a qualche fortunato meritevole di turno. Staremo attenti a capire quali sorprese ci saranno nella prossima legge di stabilità.

Lucio Ficara

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