In questi giorni si sta parlando parla di un nuovo virus che sta colpendo studenti, docenti e non solo, il norovirus. Nell’istituto Marconi della scuola elementare in provincia di Bologna, 170 persone, tra alunni e docenti, sono stati interessati da un focolaio di questo virus intestinale. Ma di cosa si tratta?
Al Corriere della Sera è intervenuto Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl di Bologna per cercare di fare chiarezza. Secondo quanto dichiarato dall’esperto, al momento non sono stati individuati altri focolai, ma c’è il rischio che sia presente in qualche famiglia o comunità, ma non venga evidenziato perché passa come una gastroenterite normale. Pandolfi afferma: “Abbiamo avuto una serie di piccole indicazioni che stiamo studiando; potrebbero esserci casi di piccoli focolai, uno di questi per esempio in una scuola della provincia, ma non abbiamo certezze ancora”.
Ma cos’è il Norovirus? Si tratta di un virus che dà una sintomatologia molto simile alle classiche forme di gastroenterite, ma la caratteristica fondamentale è che si presenta soprattutto con il vomito, meno frequentemente con diarrea, ancor meno con febbre e mal di testa.
Il norovirus è un genere di virus a RNA a singolo filamento identificato per la prima volta all’inizio degli anni ’70 del secolo scorso. Il nome è legato a una città dell’Ohio, Norwalk, dove nel 1968 scoppiò un significativo focolaio del patogeno non ancora isolato. Uno dei ceppi prende proprio il nome di Virus di Norwalk. Come specificato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dai Manuali MSD per operatori sanitari, i norovirus sono estremamente contagiosi – bastano pochissime particelle virali per innescare l’infezione – e si trasmettono sia attraverso gli aerosol che per via orofecale. Non a caso gli alimenti e l’acqua contaminata sono tra i principali motori degli eventi epidemici, che colpiscono prevalentemente ambienti circoscritti come navi da crociera, casa di cura e scuole.
Lo spiega bene il direttore Pandolfi: “La via di trasmissione del Norovirus è principalmente fecalo-orale. Le feci contengono il virus prima ancora che ci sia la manifestazione con il vomito e lo possono conservare anche per due settimane. Quindi, è molto importante lavarsi le mani e sanificare bene i luoghi più contaminati come i bagni”.
E continua: “la malattia persiste per 2-3 giorni, ha una forte diffusione, un elevato tasso d’attacco, contagia fino all’80% delle persone che sono state esposte, però in termini clinici è rapida. Nei 163 casi di bambini e 5 adulti di Castenaso non abbiamo avuto alcun ricovero”.
Il dott. Pandolfi suggerisce di “stare a casa finché ci sono i sintomi e quando sono terminati si può tornare a scuola e al lavoro ma per qualche giorno è bene stare più attenti, lavarsi le mani bene e nei rapporti con gli altri adottare le solite precauzioni, ma è una regola generale”.
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