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Sicurezza, nostra intervista a DS Sapri che fonda associazione Modifica81

Sulla vicenda giudiziaria che l’ha coinvolta, parla al telefono con noi la dirigente scolastica dell’Istituto “Pisacane” di Sapri Franca Principe.
Questi i fatti: nel 2011 uno studente cade da un balcone della scuola a causa di un cedimento strutturale. Nel 2017 arriva la sentenza di condanna per la dirigente scolastica e per il responsabile della sicurezza. La dirigente interpone appello e pochi giorni fa anche il giudice di secondo grado conferma la sentenza di primo grado.

Ma sentiamo come la dirigente parla della vicenda

Se dal 2008 ad oggi, solo a seguito di numerose sentenze penalizzanti per il ruolo dei  dirigenti scolastici, abbiamo dovuto renderci conto di cosa significa la legge sulla sicurezza significa che c’è qualcosa non quadra nel sistema.

In rete e su FB in particolare lei ha raccolto una quantità incredibile di messaggi di solidarietà

Certo, e di questo sono infinitamente grata a tutti, ma io resto molto critica su un aspetto importante: non vedo la volontà dei sindacati di adoperarsi realmente per superare questo problema

Come ha vissuto questo lungo periodo, fra indagini e aule di tribunali?

Con amarezza, ma anche con grande determinazione. Nell’arco degli ultimi anni in ho raccolto molto materiale relativo ad una ricca casistica giudiziaria e ho dovuto constatare che c’è una miriade di colleghi colpiti da provvedimenti penali anche per minuzie, soprattutto in alcune aree del territorio nazionale

Lei si sente un po’ il capro espiatorio di un contesto normativo ambiguo e di una situazione strutturale a dir poco carente?

Non voglio essere considerata un capro espiatorio, vorrei piuttosto essere considerata promotore di una nuova cultura; lo sto facendo con grande fatica ma,  grazie anche alla collaborazione di molti altri colleghi abbiamo costituito una bella associazione che si chiama Modifica81.
L’obiettivo è che venga ridiscussa l’intera filosofia che sta alla base delle norme che ci considerano datori di lavoro, mentre in realtà noi non lo siamo. D’altronde in molti altri comparti i dirigenti pubblici di seconda fascia non hanno responsabilità tipiche de datori di lavoro.
La legge ha bisogno di modifiche e in particolare dei decreti attuativi previsti ma che non sono mai stati adottati

E adesso che farà?

Ovviamente presenteremo ricorso in Cassazione, ma per me ora conta molto di più l’associazione che abbiamo fatto nascere per fare in modo che ciò che è accaduto a me non debba accadere più ad altri colleghi.

 

Reginaldo Palermo

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