Caro ministro Bussetti,
stavolta a scriverLe in merito al Concorso per Dirigenti scolastici, non è una candidata, ma i suoi tre figli di 21, 19 e 11 anni, per esprimere delusione e tristezza, le stesse che vediamo negli occhi di nostra madre.
Sì, proprio così, signor Ministro.
La delusione per non essersi ritrovata nell’elenco degli ammessi.
Delusione che ha tenuto per sé pur sapendo quanto impegno, sacrificio, studio, competenze e capacità ha messo nostra madre in campo per questo concorso.
La sua frase è stata: “I concorsi si possono vincere o perdere, gli altri sono stati più bravi di me”.
No, proprio no, Signor Ministro.
Noi sappiamo quanto merita nostra madre e quanti sacrifici ha fatto da anni per raggiungere questo traguardo. Quanto studio, di giorno e di notte, ovunque, con i suoi libri portati ovunque e letti ovunque. Senza sosta, senza pause, senza perdere neanche un secondo del suo tempo. E cercando di non far mancare nulla a noi figli e nulla ai suoi alunni. Sempre presente per tutti e di aiuto a tutti.
Impegnata, puntuale, precisa, in una parola meritevole. Ha combattuto da guerriera, nonostante i suoi problemi di salute e per noi lei è nell’elenco degli ammessi, perché per noi, che siamo studenti della Scuola italiana, è lei la Dirigente scolastica che ogni Istituzione scolastica merita di avere.
Lei ha vinto, perché, come in tutto quello che fa da sempre nella scuola, sua seconda casa, ha messo la sua grande testa ma soprattutto il suo grande cuore.
Giulia, Simone e Sara Ferraiolo