Abolite le sanzioni a carico dei bambini indisciplinati delle scuole primarie, dalla nota sul registro fino all’espulsione.
Così come già segnalato dalla Tecnica della Scuola, la Camera ha approvato un emendamento al ddl che introduce l’insegnamento dell’educazione civica nelle scuole, con cui viene abrogata una norma del 1928 che prevedeva queste punizioni.
Il provvedimento ora dovrà passare al Senato. “E’ un segno di civiltà”, ha detto il presidente M5s della commissione Cultura e scuola della Camera Luigi Gallo, “stiamo parlando di bambini: il rapporto educativo in questa fascia di età deve fondarsi sulla fiducia e sulla collaborazione”.
Secondo l’articolo 414 del Regio decreto 1297, che non potrà più essere preso in considerazione, “verso gli alunni che manchino ai loro doveri si possono usare, secondo la gravità delle mancanze, i seguenti mezzi disciplinari: ammonizione; censura notata sul registro con comunicazione scritta ai genitori, che la debbono restituire vistata; sospensione dalla scuola, da uno a dieci giorni di lezione; esclusione dagli scrutini o dagli esami della prima sessione; espulsione dalla scuola con la perdita dell’anno scolastico”.
La nuova legge, per “rafforzare la collaborazione con le famiglie”, estende alla scuola elementare il Patto educativo di corresponsabilità, oggi previsto per le scuole medie e per le superiori.
Resta da capire, tuttavia, come si dovranno comportare le scuole laddove le famiglie non siano collaborative: è un caso tutt’altro che trascurabile, visto che negli ultimi anni si è fatto sempre più difficile il rapporto con molti genitori, una parte dei quali arriva a compiere atti di violenza, fisica o psicologica, nei confronti del corpo insegnante.
“Il problema che vive il mondo della scuola rispetto al bullismo o rispetto alla violenza verso il corpo insegnante”, ha continuato Gallo, “va affrontato con altre misure: molti docenti ci dicono che il lavoro fatto a scuola viene perso quando fuori c’è un ‘burrone sociale’. Servono misure per le assunzioni di personale nelle politiche sociali e presidi di legalità sul territorio: c’è una società che rema contro rispetto al lavoro prezioso che si fa a scuola. Altrimenti, con misure come quella abrogata, ci illudiamo di avere uno strumento che poi, nella realtà, è inefficace”.
A Radio Capital, però, il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, nega: “Abolito un vecchio decreto, resta in vigore il decreto legislativo del 2009 che stabilisce le sanzioni”.
“Quello che è stato definito ‘lo stop alle note sul registro’ per gli alunni delle elementari previsto con un emendamento del governo alla legge sull’educazione civica approvata alla Camera è in realtà una modifica che estende alla scuola primaria quanto è già previsto all’art 4 del Dpr 249 del 1988 per la scuola secondaria di primo e secondo grado. In pratica saranno le istituzioni scolastiche con l’estensione alal primaria del patto di corresponsabilità, quindi anche coinvolgendo le famiglie, a individuare le eventuali mancanze disciplinari e relative sanzioni e non più norme risalenti addirittura all’anteguerra, gli articoli dal 412 al 414 del Regio Decreto 26 aprile 1928, che addirittura parlano espressamente di ‘pene’ riferendosi alle sanzioni disciplinare che si possono infliggere a un bambino. Un adeguamento importante, dunque, che rimette in capo alla responsabilità di scuola e famiglia la definizione delle sanzioni tenendo conto anche delle specifiche esigenze delle alunne e degli alunni di questa fascia d’età”.
Così il sottosegretario all’Istruzione, Università e Ricerca Salvatore Giuliano, del MoVimento 5 Stelle.
“Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto con i deputati per arrivare all’approvazione in prima lettura di una legge che introduce significative novità in diversi ambiti, dall’estensione alla scuola primaria del patto di corresponsabilità all’attenzione nei confronti dell’educazione alla cittadinanza digitale, solo per fare alcuni esempi, fino alla valorizzazione del prezioso contributo dei docenti specializzati in materie giuridiche ed economiche, che auspichiamo di poter estendere ancor più in futuro” conclude Giuliano.
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