Illustrissimo Presidente Mario Draghi, Onorevole Ministro Patrizio Bianchi, prima di tutto buon lavoro.
Nel corso di questo anno il Coordinamento Presidenti Consiglio d’Istituto Lazio, che comprende 210 presidenti rappresentanti di altrettanti istituti, ha cercato più volte di aprire un canale diretto di comunicazione con il Ministero dell’Istruzione; oggi, alla vigilia del Vostro insediamento, scriviamo una lettera aperta, nella speranza che possa sortire effetti diversi dalle numerose mail inviate senza ottenere un riscontro.
Quando mancano, ormai, poco più di 100 giorni all’inizio delle prove dell’esame di maturità (se prendiamo a riferimento la data di inizio dello scorso anno), ci sentiamo in dovere di invocare a gran voce un Vostro intervento fermo e deciso. Purtroppo, ci duole constatare che, quanto avvenuto dal marzo 2020, non ci ha insegnato molto, rendendo, di fatto, la scuola l’anello più fragile della catena produttiva italiana. La scuola, il terreno sul quale coltivare la cultura e concimare l’istruzione, è stata bistrattata e spesso relegata in coda alle altre priorità da affrontare.
Non neghiamo l’impegno e l’attenzione verso la scuola di ogni ordine e grado, ma abbiamo riscontrato in maniera tangibile ogni giorno, da mesi, che le parole e le promesse (politiche) non si sono tradotte concretamente in fatti.
Le nostre ragazze e i nostri ragazzi hanno dovuto cimentarsi con i banchi rotanti, hanno dovuto accettare le mascherine non propriamente sicure che gli sono state fornite, hanno dovuto comprendere le creative imposizioni governative, regionali, prefettizie o degli uffici scolastici regionali in merito ai nuovi orari di ingresso a scuola (in particolare per le scuole superiori), connesse a non ben comprensibili criteri di gestione di un servizio di mobilità del quale si fa fatica a rilevare il reale potenziamento. Fra pochi giorni sarà trascorso un anno dall’accentuarsi delle criticità pandemiche e tante promesse sono rimaste, purtroppo, disattese.
Oggi questo nuovo Governo rappresenta per il Paese e per il mondo della Scuola una nuova speranza. Non chiederemo oggi di ripensare completamente questa prova, l’esame di maturità, oramai evidentemente antistorica e abbandonata nei principali Paesi europei. Siamo si convinti anche noi che il percorso scolastico rappresenti il parametro migliore per poter valutare gli studenti a fine ciclo, ma ci rendiamo anche conto che non è questo il momento o quantomeno è troppo tardi per quest’anno.
Oggi, come detto, a circa 100 giorni dalla data di inizio di quella prova, Vi rivolgiamo una domanda semplice e diretta: Come si svolgerà l’esame di maturità per l’anno 2021? Che tipo di prova dovranno affrontare le nostre ragazze e i nostri ragazzi? L’assenza di un percorso disorienta i docenti e destabilizza gli studenti. Una formazione ondivaga, senza un obiettivo chiaro, non giova a nessuno.
Ci piacerebbe che le ragazze e i ragazzi possano avere una risposta certa oggi, non a ridosso della prova. Le anticipazioni che sono circolate a mezzo stampa non offrono altro che ulteriori incertezze, alimentando ansie e preoccupazioni. Un Vostro intervento ufficiale sullo svolgimento della prova di maturità è necessario al più presto e regalerebbe un po’ di tranquillità alla generazione di giovani che dovrà affrontare l’esame quest’anno. Sarebbe un primo importante segnale di una svolta che molti auspicavano.
Aspettiamo fiduciosi un intervento tempestivo e definitivo. Saremo molto attenti a monitorare la situazione e non mancheremo di ritornare sulla richiesta con cadenza periodica.
Grazie. Buon lavoro per il Paese.
Coordinamento Presidenti del Consiglio d’Istituto Roma e Lazio
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