Il campione di tennis 37enne Novak Djokovic ha rilasciato una dichiarazione perfettamente in linea con il sentiment del momento: lo sportivo, padre di due figli, di dieci e sette anni, ha spiegato di non aver dato loro lo smartphone, come riporta La Repubblica.
Al canale tv Blic Djokovic ha spiegato che “oggi ci sono le sfide dei social network, disprezziamo i giovani e diciamo che sono incompetenti, che non sanno niente… È inevitabile, viviamo nell’era digitale. Sono genitore di due bambini piccoli, e anch’io mi pongo gli stessi interrogativi”.
Il tennista ha poi raccontato: “I miei figli mi dicono che a scuola tutti hanno lo smartphone tranne loro, si lamentano con me. Io gli spiego invece che così ci differenziamo dagli altri, perché siamo testardi sia in senso positivo che in senso negativo. È importante che le persone acquisiscano un po’ più di consapevolezza su quello che accade intorno a noi, non è necessario seguire il gregge. Voglio che i miei figli imparino a non seguire il gregge. Molte persone hanno problemi esistenziali e quando hai problemi del genere tutto il resto non è importante”.
Ricordiamo che lo scorso 10 luglio il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha vietato il cellulare a scuola e ha dichiarato: “Bisogna evitare che gli strumenti digitali rubino il desiderio di vita. Per questo oggi ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno scolastico l’utilizzo del cellulare a qualsiasi scopo dalle scuole d’infanzia alle scuole medie”.
Qualche giorno fa abbiamo parlato di una petizione, lanciata da Daniele Novara e sottoscritta da pedagogisti e personaggi famosi che chiede al Governo il divieto di uso di cellulare per i minori di quattordici anni e all’iscrizione sui social media per i minori di sedici.
Da Daniele Novara ad Alberto Pellai, da Pierfrancesco Favino a Carlotta Natoli, sono tante e in aumento le persone che chiedono al Governo di “impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16”.
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