Dopo le clamorose accuse di plagio all’ex ministro della Difesa della Repubblica federale di Germania, Karl-Theodor zu Guttenberg, che lo avevano costretto alle dimissioni nel marzo 2011 e al quale perfino l’università di Bayreuth aveva ritirato il titolo di dottore, come ultima forma di umiliazione per un atto tanto indecoroso per un rappresentante del popolo e ministro della repubblica, c’è il rischio che uno simile scoppi nei confronti della ministra alla Istruzione del Governo di Angela Merkel.
Il sospetto che nella tesi di dottorato di Annette Schavan (Cdu) ci siano passi interamente copiati lo sta sibilando un oscuro anonimo che ha letto, e con molta attenzione sicuramente, lo scritto della ministra.
Nel blog http://schavanplag.wordpress.com/, si legge che vengono documentate 56 rilevanti plagi delle 325 pagine della tesi di dottorato del ministro, Prof. Dr. Annette Schavan, il cui titolo è stato conseguito nel 1982 presso la Facoltà di Filosofia dell’università di Düsseldorf.
Il coscienzioso blegger pubblica pure una tabella con le pagine sotto osservazione e divide i plagi in due categoria: categoria A: plagio serio, categoria B: non così grave.
La ministra ha subito reagito spiegando di essere pronta a discutere le accuse, ma chiede a chi glieli ha rivolte di uscire prima dall’anonimato: “Sono pronta a discutere sulla mia tesi, ma è difficile farlo con persone anonime”. La signora Schavan, che si è laureata in Scienza dell’Educazione ed ha ottenuto il dottorato nel 1982 con una tesi dal titolo “Persone e Coscienza – Studi su premesse, necessità e requisiti per la formazione odierna della coscienza”, ammette di aver citato un passaggio di San Tommaso d’Aquino, che si trova anche in un lavoro del secondo relatore della sua tesi, ma ribadisce di aver utilizzato per il suo lavoro solo fonti originali. L’accusa principale rivolta alla signora Schavan è di non aver riportato completamente la lista delle fonti delle sue ricerche ed in parte di averle anche “celate”.
In Germania dunque non si scherza nemmeno coi titoli e questo incidente, che da noi con molta probabilità sarebbe passato inosservato o neanche messo in evidenza o addirittura snobbato se non addirittura fatto oggetto di vanterai per avere beffato l’università, sta mettendo in seria difficoltà la ministra che in ogni caso è sicuro di non essersi trasferita in un’altra provincia per abilitarsi alla professione.
E per sottolineare quanto sia seria per i tedeschi la cristallina onestà intellettuale di chi dirige una Nazione, bisogna pure ricordare, oltre al già citato ministro della difesa, ciò che accadde alla parlamentare europea del partito liberale, Silvana Koch-Mehrin, che perse il titolo per lo stesso motivo, e al capogruppo della Cdu al parlamento regionale di Berlino, Florian Graf, per il quale fu ugualmente chiesto l’annullamento del suo titolo di dottore ottenuto nel 2010, sempre per plagio.
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