Nuclei di valutazione: libertà d’insegnamento a rischio

Mussolini:”Signori: è tempo di dire che l’uomo, prima di sentire il bisogno della cultura, ha sentito il bisogno dell’ordine. In un certo senso si può dire che il poliziotto ha preceduto, nella storia, il professore, perché se non c’è un braccio armato di salutari manette, le leggi restano lettera morta e vile. Naturalmente ci vuole il coraggio fascista per parlare in questi termini.

Sondare con ogni mezzo e continuamente la pubblica opinione, sfruttando la capacità di osservazione dei Funzionari, agenti che debbono permanere negli uffici il minor tempo possibile, che debbono sviluppare conoscenze e relazioni in tutti gli ambienti, spostandosi abitualmente nelle rispettive giurisdizioni per osservare, ascoltare, controllare, sviluppare le notizie apportate dagli informatori e inviate dal Ministero. L’Ovra dev’essere un organo agile e duttile che lavora con la massima celerità e precisione, che colpisce con prontezza ed energia, che previene offese e pericoli, che precede l’avversario in tutti i campi operando con fede, accortezza e tecnica.”

La denominazione O.V.R.A non venne spiegata, solitamente viene considerata come una sigla soggetta a varie interpretazioni: «Opera Volontaria per la Repressione dell’Antifascismo», «Organizzazione di Vigilanza e Repressione dell’Antifascismo», «Organo di Vigilanza dei Reati Antistatali». Questa organizzazione segreta fu usata anche per controllare i carabinieri che erano al servizio e in difesa del re e dello Stato italiano.

Nel 2015 ecco i comitati di Valutazione, un prodotto renziano della “Buona scuola”.

Dobbiamo vigilare, stare molto attenti nei prossimi Collegi Docenti quando si parlerà dei Nuclei di Valutazione che non è la commissione valutazione che esamina i colleghi nell’anno di prova. È importante precisare questa distinzione nel momento in cui si formalizza il comitato di valutazione.

E’ bene ricordare che i Nuclei di Valutazione non sono previsti da nessuna normativa: le uniche fonti giuridiche sono il D.P.R. 80/13 e la Direttiva n. 11 del 18/09/2014 che impongono alle scuole l’autovalutazione ma non dicono chi deve svolgerla. La Circolare Ministeriale (che non è una legge ma semplicemente un consiglio che il MIur dà alle scuole ) 47 del 21 ottobre 2014 recita così:

“Le scuole si doteranno di un’unità di valutazione, costituita preferibilmente dirigente scolastico, dal docente referente della valutazione e da uno o più docenti con adeguata professionalità individuati dal Collegio dei Docenti”.

La storia si ripete, un sistema reazionario che mira a cancellare la libertà di insegnamento, partendo proprio del controllo e valutazione dei docenti della scuola pubblica laica statale usando l’escamotage dei test Invalsi. Costa troppo assumere dieci mila ispettori di materia per creare un sistema serio di valutazione, meglio lasciare ai Nuclei di valutazione ed ai piccoli Balilla- Renzilla, a costo zero, l’onore di valutare i propri insegnanti. Se questo non è un sistema reazionario, cari colleghi che cos’è?

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