Dopo gli interventi previsti per oggi e in modo particolare: di Mariangela Bastico, già sottosegretaria all’istruzione, che ha parlato di un nuovo modo di fare didattica; di Emiliano Sbaraglia, dell’associazione “Piccoli maestri; di Graziella Priulla , ordinario all’Università di Catania, che si è intrattenuta sulla differenza di genere; e dello studente, Andrea Manerchia, in rappresentanza della Rere degli Studenti, è stata la volta di Matteo Orfini che, in veste proprio di presidente del Pd, è stato chiaro nel dire che le dichiarazioni rilasciate alla stampa dal sottosegretario all’istruzione, Roberto Reggi, sono tutte da verificare e valutare.
“Fa parte della storia del Pd l’idea che nessuna riforma che incida profondamente nella vita dei cittadini, possa passare senza un preventivo dibattito e una preventiva verifica coi soggetti direttamente interessati”.
Reggi, i definitiva dice Orfini, ha semplicemente lanciato una proposta, ma da qui alla sua effettiva implementazione in fase operativa, tempo e strade ne corre. Quindi aumento di ore per i docenti, scuole aperte alla 7 del mattino alla 22 di sera, 4 anni nella secondaria e premio ai più meritevoli, sono tutte idee che però hanno bisogno di condivisione.
“Qualcosa per la scuola occorre farla”, ha proseguito Orfini, ” e forse pure molto, considerato che il contratto di lavoro è ormai scaduto da tropo tempo e che nei confronti dell’Europa la nostra istruzione non è messa bene”.
Il convegno di questi giorni in corso a Terrasini, in Sicilia, ha infine spiegato il presidente del Pd, dimostra che il partito di Renzi ha molto a cuore la scuola e quindi il futuro dei nostri giovani.
Nel pomeriggio di oggi, 5 luglio, dalle 16,00 in poi si riuniranno i gruppi di lavoro col compito di esaminare i vari punti dell’organigramma che poi saranno consegnati per stilarne un documento complessivo.
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