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Nuoto Olimpiadi 2024, oro per Thomas Ceccon: “Ho sempre odiato la scuola, ora ho capito che l’istruzione serve”

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Thomas Ceccon, nuotatore classe 2001, ha ottenuto una medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024 nei 100 dorso. Il ragazzo, originario della provincia di Vicenza, che l’anno scorso si è trovato protagonista, suo malgrado, di una gaffe, ha di recente parlato di scuola.

Thomas Ceccon e la difficile routine

Ecco cosa ha rivelato mesi fa a La Repubblica: “Sono anche fuggito da scuola. L’ho sempre odiata, ci arrivavo stanco, mi sgridavano, ne ho fatte di cose sbagliate, ma ora ci ho fatto pace, ho capito che l’istruzione serve. 

Ecco, come ha raccontato a Il Corriere della Sera, qual è la sua routine: Sveglia alle sei e mezza, alle 7 e mezza già in piscina, tre ore di allenamento, cinque chilometri di nuoto, sonnellino, pranzo, poi di nuovo piscina, altri cinque chilometri, cena alle 20 e a letto presto. “Ho cominciato a sette anni. Già allora mi allenavo tutti i giorni, e non mi pesava per niente. Da adolescente è stata più dura, vedere gli altri uscire la sera. Ma io non potevo”.

“Lo sapevo fin da ragazzino che avrei vinto le Olimpiadi. Avevo quindici anni quando l’ho detto ad il mio allenatore: io vincerò l’oro olimpico. Una mentalità come la mia in Italia ce l’hanno in pochi, due o tre al massimo”, ha aggiunto.

La gaffe

L’anno scorso il ragazzo ha pubblicato una storia su Instagram con scritto “boia chi molla”, noto slogan che rimanda al ventennio fascista e ai movimenti neofascisti.

Da qui una pioggia di critiche contro il campione, accusati di simpatizzare con questi ambienti. Presto sono arrivate le scuse del ragazzo con un’altra storia Instagram. “Sono spiacente del fraintendimento e ho una cosa molto importante da precisare, assumendomi la responsabilità della mia inesperienza. Non conoscevo le connotazioni storiche della frase che ho scritto e mi dissocio da ogni suo significato politico e ideologico”.

Ecco le sue affermazioni a Il Corriere del Veneto: “Non sapevo che si trattasse di un’affermazione usata durante il Ventennio Fascista. Non era mia intenzione fare riferimento a un capitolo così oscuro della nostra storia. Come mi è stato fatto notare l’errore, ho infatti subito cancellato la mia storia su Instagram”.

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