Da sinistra, il vicepremier e ministro del Lavoro LuigiDi Maio (M5S), il premier Giuseppe Conte, il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini (Lega)
Sembra che possa nascere una nuova alleanza con un nuovo governo.
Intanto si parla di formule, non di sostanza, cioè di problemi e progetti.
Nel frattempo ciò che emerge è la sola logica-contro.
La stessa che era stata all’origine del contratto tra Salvini e Di Maio, che Bussetti e Giuliano hanno sempre sintetizzato con lo smantellamento della 107.
Non è così, cioè in negativo, che si costruisce una proposta politica credibile, che abbia l’ambizione di un presente che si fa futuro.
Si costruisce su idee, su una visione di convivenza, sulla base di progetti praticabili fondati su pensieri lunghi.
Quale idea di scuola, davvero fondata sulla centralità degli studenti, valorizzando tutto il personale secondo qualità e merito, qualificando quelle aree critiche, le strutture e rimettendo al centro le competenze e conoscenze dei nostri giovani?
Invece vedo che c’è voglia di tifo, non di riflessione pensata e pensante.
Qui ci si interessa solo di ciò che divide, di un nemico da odiare, non di ciò che unisce, di un pensiero positivo.
È un modo adolescenziale di fare politica.
Mentre è un’idea di Paese che dovrebbe guidare, costruita partendo dal meglio di chi vuole condividere un percorso in comune, con priorità e metodo.
Non su una alleanza-contro.
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