Dal ministro dell’istruzione, Luc Chatel, viene confermata le linea di ‘apertura’ a tutte le eventualità: “le scuole riapriranno regolarmente il 2 settembre ma l’obiettivo del governo è essere pronto ad affrontare l’emergenza: devono essere evitati – ha sottolineato Chatel – due eccessi. La banalizzazione e la drammatizzazione. Ad oggi la gravità è moderata”.
Il ministro ha specificato che la chiusura di uno o più istituti potrà essere disposta dal prefetto in base ad un protocollo che prevede “la consultazione con i responsabili territoriali dell’educazione, le autorità sanitarie e le collettività locali.
Anche per la riapertura delle scuole – ha precisato il ministro – un protocollo prevede che siano passati almeno sei giorni consecutivi di chiusura, che studenti e personale abbiano superato la fase più contagiosa dell’influenza e che sia stata effettuata la disinfezione dell’istituto scolastico”. Il ministero dell’educazione ha previsto anche la nomina di un insegnante di riferimento in ogni scuola per l’eventuale applicazione del piano.
Durante la riunione interministeriale è stata anche confermata la decisione di non interrompere le lezioni qualora le scuole dovessero essere chiuse: i programmi continueranno ad essere seguiti sul canale televisivo nazionale France 5, sulla radio pubblica Radio France Culture e via internet. Un piano d’insegnamento alternativo pronto per ‘sopportare’ anche una chiusura prolungata fino a tre mesi, ovvero il tempo previsto dagli esperti per il raggiungimento del picco della propagazione della malattia.