Comincia a creare più di qualche timore l’arrivo in Italia della cosiddetta nuova influenza, di origine suina, ed il rischio epidemia: nella sempre più lunga lista internazionale di contagiati dal virus dell’H1N1 nei giorni scorsi si sono infatti aggiunti (per fortuna senza conseguenze) alcune decine di studenti lombardi, toscani ed emiliani di ritorno dall’Inghilterra. Una novità, almeno per il nostro Paese, che ha costretto le massime istituzioni italiane in materia ad annunciare i possibili sviluppi. E tra le ipotesi per prevenire un pericoloso allargamento a macchia d’olio del contagio si è parlato anche di un clamoroso spostamento in avanti dell’inizio dell’anno scolastico. L’eventualità di allungare le vacanze estive ha cominciato a circolare dopo che i virologi inglesi la avevano avvalorata spiegando che i bambini sarebbero un bersaglio facile per questo tipo di virus: il 60% dei casi inglesi finora accertati ha riguardato persone giovani, dai 18 anni in giù, con maggiore incidenza sui 5-15enni.
In Italia a parlare per primo di questa ipotesi è stato viceministro alla Salute Ferruccio Fazio, salvo poi correggersi di lì a poco spiegando che questa possibilità ad oggi nemmeno “è allo studio”.
L’eventualità di un rinvio della partenza delle lezioni (una decisione che coinvolgerebbe quasi 8 milioni di alunni e studenti con le rispettive famiglie) è stata anche commentata dal ministro dell’Istruzione. “Faremo tutte le verifiche necessarie – ha detto Mariastella Gelmini – anche se al momento la situazione non preoccupa. Il ministero dell’Istruzione, infatti, sta portando avanti un monitoraggio attento e continuo sulla vicenda, lavorando in stretta collaborazione con il viceministro alla Salute Ferruccio Fazio e con l’unita’ di crisi attivata presso il ministero del Welfare, pronto a prendere tutte decisioni che si riterranno necessarie”.
Il dietrofront istituzionale di fronte alle modalità di prevenzione dell’epidemia non è sfuggito all’opposizione: “In meno di un’ora – ha detto l’ex ministro Giuseppe Fioroni (Pd) – un ministro parla di rinviare l’apertura delle scuola per la minaccia di una epidemia influenzale e un altro dice il contrario. La scuola e la salute dei nostri figli sono cose serie che non meritano improvvisazione, superficialità, pressapochismo e tantomeno allarmismo. Sommessamente, mi permetto di suggerire al governo che prima di comunicare a mezzo stampa, sarebbe opportuno compiere una seria riflessione e arrivare a una decisione comune per la tranquillità e il bene del Paese”.
Il problema comunque esiste e va monitorato senza un attimo di pausa: secondo le proiezioni del ministero della Salute, entro marzo solo nel nostro Paese si potrebbero ammalare anche 4 milioni di persone. Si tratterebbe della metà dei “colpiti” una normale influenza stagionale. In ogni caso i ministeri interessati hanno deciso di attivare il numero verde gratuito “1500” cui studenti, docenti e famiglie potranno chiamare nei casi di emergenza o incertezza.