Nuova ispezione all’istituto Scarpa-Mattei di San Donà, dove l’ispettore ha svolto un supplemento d’indagine sulla vicenda di Cloe, il 51enne professore di fisica supplente che la settimana scorsa si è presentato in classe con addosso abiti femminili, rivelando agli alunni la sua nuova identità sessuale.
Com’è noto il caso ha suscitato scalpore ed è stata perfino rivolta alla ministra una interrogazione parlamentare, depositata dal senatore di Forza Italia, Giovanni Piccoli.
L’ispettore è rimasto all’Iis Scarpa-Mattei una prima volta fino a mezzogiorno di mercoledì e ieri è tornato per perfezionare alcuni dettagli, necessaria forse per approfondire qualche particolare utile per presentare una relazione finale, che sia il più possibile completa e dettagliata. Quest’ultima, una volta pronta, finirà sul tavolo del direttore dell’Ufficio scolastico regionale, benchè, considerato anche il ponte dell’Immacolata, è probabile che per avere una decisione sarà necessario attendere diversi giorni.
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Ieri mattina l’ispettore ha ascoltato ancora qualche alunno, in particolare uno dei due rappresentanti degli studenti, mentre l’altro era assente. Ha visitato anche l’aula di fisica, dove la prof Cloe presta servizio come insegnante tecnico pratico (Itp)
Inoltre, dopo la dettagliata relazione ricevuta dall’assessore regionale Donazzan, nell’interrogazione parlamentare si chiede alla ministra Giannini, «se non ritenga che quanto accaduto nell’istituto richieda un particolare intervento volto a garantire agli alunni il diritto di fruire di modelli educativi adeguati alla loro crescita umana, sociale e culturale; se non ritenga necessario intervenire per fornire agli istituti scolastici adeguate direttive comportamentali adatte alla delicatezza dell’ambito in cui opera la scuola e rispettose dell’età degli studenti, specialmente se minori; se i sistemi scolastici dei Paesi dell’Unione Europea abbiano affrontato, e con quali modalità, situazioni analoghe al caso di San Donà».
Solidali con la docente gli studenti che hanno aspramente criticato il post con cui la Donazzan, su Facebook, ha criticato la presenza di scritte e disegni ritenute volgari sulle pareti esterne della scuola. Gli studenti starebbero pensando a qualche iniziativa per manifestare il loro sdegno e anche il collegio dei docenti potrebbe prendere una posizione ufficiale. La scuola si sente presa di mira dall’assessore regionale. «Questa situazione ha suscitato molto sdegno soprattutto tra i ragazzi, ma anche tra gli insegnanti. Non possiamo essere il bersaglio dell’assessore. Non capiamo cosa abbiamo fatto di male per meritarci tutto questo», viene spiegato. Una polemica che sembra una ripicca dell’assessore perché studenti e insegnanti si sono schierati compatti con “Cloe”.
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