Nella serata di ieri, 15 ottobre, è arrivato l’okay del Consiglio del Ministri alla Manovra economica 2025. Le varie misure sono state riportate dai vari media, tra cui SkyTg24 e Ansa. La nuova Legge di Bilancio mobilita interventi per 30 miliardi lordi.
“Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini”, ha rivendicato la premier Giorgia Meloni: “3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti”.
Nel capitolo “sacrifici” rientrano i tagli in arrivo per i ministeri. L’intervento, già in parte anticipato, dovrebbe aggirarsi intorno al 5% delle spese. Nella scuola i dirigenti minacciano lo stato di agitazione e l’associazione dei presidi chiede coraggio. Ma il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara rassicura: “Non è vero che arriveranno sempre meno risorse”, anche perché “il bilancio del Ministero è in crescita”.
“Non sarebbe condivisibile una legge di bilancio che incidesse negativamente, ancora una volta, sul settore dell’istruzione, sempre definito centrale e strategico a parole ma di fatto marginalizzato. L’ANP chiede al decisore politico una coraggiosa inversione di tendenza. Le retribuzioni del personale scolastico tutto devono essere armonizzate con quelle degli altri pubblici dipendenti di analogo livello professionale, se si vuole davvero contrastare la difficoltà di reperimento delle risorse umane in certe aree del paese e con riferimento a certe discipline di insegnamento”, questa la posizione dell’Associazione Nazionale Presidi.
Il 16 ottobre, alle ore 11,00, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato la Manovra in conferenza stampa. Come riporta RaiNews, “la legge di Bilancio vera e propria sarà presentata in Parlamento entro i termini previsti, lunedì 21 perché domenica 20 è festivo” ha spiegato Giorgetti.
E, sulle pensioni: “Introduciamo un innovativo meccanismo di incentivo per la permanenza al lavoro su base volontaria. Avranno un incentivo significativo sul piano fiscale: in particolare in quei settori dove ci sono difficoltà per nuovi reclutamenti questo diventa molto interessante”, ha aggiunto.
“I sacrifici li fanno le banche, le assicurazioni e i ministeri. In tanti la chiamano spending review, è una riduzione media del 5% della spesa dello Stato”, ha dichiarato.
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