Nuova mobilità, i punti fermi: fase unica, titolarità su sede e organico unico alle superiori
Si lavora alacremente per definire, punto per punto, il nuovo contratto della mobilità da adottare per il prossimo anno scolastico.
L’agenda degli appuntamenti prevede che i sindacati saliranno al palazzo bianco del Miur tutti i giorni feriali, dalle ore 9.00 alle ore 19.00, fino a giovedì 19 gennaio compreso: partendo dall’intesa politica del 29 dicembre e dall’esame di una bozza di articolato proposta dall’amministrazione, ci sono infatti diverse questioni “aperte”, e altre, già indicate nei dettagli dalla nostra testata giornalistica, su cui c’è convergenza.
Analizzando l’articolato dell’ipotesi CCNI sulla mobilità 2017/2018, ci sono in pratica già diversi punti fermi, su cui non si tornerà più.
Sono stati riassunti dalla Cisl Scuola e ve li proponiamo qui di seguito:
i destinatari della mobilità sono tutti i docenti a tempo indeterminato;
le preferenze esprimibili sono 15 in totale, di cui fino a 5 scuole;
la domanda di mobilità territoriale sarà unica: potrà contenere delle preferenze, sia all’interno della provincia che per provincia diversa, con possibilità di spaziare su più province. Il meccanismo è quello fino ad oggi adottato per la secondaria di II grado;
ci sarà una fase unica per ogni grado di scuola; i movimenti nella provincia avverranno, tuttavia, prima di quelli da fuori provincia;
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sarà ancora possibile mantenere la titolarità su scuola (intesa come istituto autonomo con proprio codice meccanografico) per tutti i docenti che, indipendentemente dall’essere titolari su scuola o su ambito, verranno soddisfatti su una delle 5 scuole indicate tra le preferenze nella domanda. I docenti soddisfatti su una preferenza di ambito, anche attraverso l’espressione del codice sintetico della provincia, otterranno invece la titolarità di ambito;
per quanto riguarda i trasferimenti sui licei musicali, viene confermato, di fatto, il testo dell’accordo messo a punto lo scorso anno, ma mai attuato per mancanza di posti in organico di diritto. Per i passaggi sui licei, destinati ai docenti che fanno domanda di utilizzazione, l’orientamento prevalente rimane quello di riservare il 50% dei posti;
da parte del Miur c’è la ferma intenzione di attuare, per la gestione del prossimo anno scolastico, il cosiddetto organico della autonomia sugli Istituti superiori: si tratta di un unico organico di docenti (ovviamente suddiviso per classi di concorso), da realizzare anche laddove la scuola sia composta da indirizzi scolastici diversi (ad esempio un istituto superiore che contiene al suo interno dei corsi di liceo, tecnici e anche professionali, avrà appunto un unico organico relativo ai docenti e non più separati come è avvenuto sino a quest’anno scolastico);
sempre dall’amministrazione è stata confermata la volontà di applicare le nuove classi di concorso (riviste e corrette per l’ennesima volta) sugli organici dell’a.s. 2017/2018 (anche se su questo punto ci permettiamo di avere qualche riserva, visto come è andata a finire gli anni precedenti).