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Nuova “Rete Ricerca Pubblica”

La manovra economica “colpisce il Paese tagliando la spesa pubblica e chiedendo sacrifici a tutti i cittadini” e la Flc Cgil aggiunge che “la manovra rappresenta un attacco grave e inspiegabile all’autonomia e all’indipendenza della ricerca pubblica in Italia che si trasforma in un attacco alla democrazia: è prevista la soppressione di 5 prestigiosi enti di ricerca pubblici: Isae – Ispesl- Insean – Ense- Ias” (per quest’ultimo è previsto l’accorpamento all’Isfol).
La Federazione lavoratori della conoscenza sottolinea che le loro funzioni vengono “cancellate o ridotte a voci governative (analisi economiche indipendenti, sicurezza sul/del lavoro, progettazione/controlli navali, ricerca e certificazione di qualità delle sementi agricole). In un settore già ridotto a pochissime migliaia di lavoratori, più di 600 lavoratori della ricerca, precari da anni, corrono il rischio di rimanere a casa senza contratto entro pochi giorni”.
Inoltre, si “ipoteca definitivamente il futuro dei precari della ricerca con il blocco del turn-over” e si mettono “a rischio servizi di primaria importanza per il Paese”.
Viene segnalata la nascita “Rete Ricerca Pubblica”, aggregazione di lavoratori della ricerca pubblica per la salvaguardia della libertà e dell’indipendenza della ricerca in Italia, network dei lavoratori della ricerca (ricercatori, tecnologi, collaboratori di ricerca, amministrativi degli enti pubblici di ricerca e dei precari del sistema universitario) “per opporsi a un disegno che lungi dall’essere un’operazione di risparmio si tradurrà nel più straordinario spreco di competenze e talenti che si sia mai visto nel nostro Paese” e “per comunicare il valore della ricerca pubblica e il suo ruolo fondamentale nel percorso di superamento della crisi economica”.

Tra le iniziative delle “Rete Ricerca Pubblica”, la realizzazione di un video appello (disponibile sul blog della Rete all’indirizzo http://retericercapubblica.blogspot.com, sul canale Youtube e sul gruppo Facebook “Rete Ricerca Pubblica”) contro la soppressione e la precarizzazione della ricerca in Italia.

Redazione

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