Categorie: Politica scolastica

Nuove abilitazioni impossibili per chi insegna nelle paritarie. Centemero (FI): inaccettabile

Con la riforma, come faranno ad abilitarsi i docenti che insegnano nelle scuole paritarie?

A chiederlo pubblicamente è l’on. Elena Centemero, responsabile scuola e università di Forza Italia, che ha evidenziato il problema dopo aver letto la legge delega sulla nuova formazione e reclutamento approvato lo scorso 14 gennaio del Consiglio dei ministri.

L’anomalia è presente nell’Atto 377, sul “riordino, adeguamento e semplificazione del sistema di formazione iniziale e di accesso nei ruoli di docente nella scuola secondaria per renderlo funzionale alla valorizzazione sociale e culturale della professione”, in questi giorni all’esame delle commissioni parlamentari di competenza.

 

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“Il decreto legislativo sulla formazione iniziale è evidentemente incostituzionale. Il testo, infatti, non risponde ai principi di parità e crea una chiara discriminazione ai danni dei docenti delle scuole paritarie”, sostiene Centemero.

Che poi spiega: “La legge 62 del 2000 prevede un sistema di istruzione pubblica integrata in cui scuole statali e paritarie hanno gli stessi diritti e doveri. Ai docenti delle scuole paritarie è richiesta l’abilitazione per insegnamento, ma il decreto legislativo disciplina un sistema di formazione iniziale esclusivamente rivolto alle scuole statali”.

“Chiediamo perciò alla ministra Fedeli come si abiliteranno i docenti delle scuole paritarie.
Corsi di abilitazione riservati alle scuole paritarie sarebbero inaccettabili e ci vedrebbero fermamente contrari. Non ci devono essere sistemi di abilitazione di serie A e di serie B”, conclude la deputata forzista.

Alessandro Giuliani

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