La bramosia di accorpare le classi di concorso dei docenti della scuola secondaria sembra avere creato degli allargamenti impropri, con gravi ripercussioni sulle nomine dei docenti ed in certi casi pure sulla scelta delle discipline specifiche da parte delle scuole. La presenza di troppe tipologie di docenti sulla stessa materia ha infatti penalizzato la qualità dell’insegnamento, visto che sono stati abilitati “sul campo” docenti che hanno svolto appena uno o due esami su una determinata disciplina (su tutte le associazioni dei docenti di Geografia).
Poi ci sono scuole che per evitare di ritrovarsi senza insegnanti, hanno preferito fare scomparire una o più materie. Il problema è stato evidenziato in più occasioni: a turno, lo hanno denunciato associazioni di settore e sindacati. Ora, iniziano a farlo anche i politici.
A chiedere spiegazioni è, infatti, l’on. Lucia Azzolina, del Movimento 5 Stelle, che ha presentato, insieme ai suoi colleghi Carbonaro, Casa, Testamento, Tuzi, Vacca e Villani un’interrogazione alla ministra uscente Valeria Fedeli.
Secondo Azzolina, il Regolamento che razionalizza e accorpa le classi di concorso a cattedre e a posti di insegnamento, “è lacunoso in molte delle sue parti”. Soprattutto per le discipline musicali: “All’attuale stato dei fatti – sostiene la ‘grillina’ – gli strumenti di Musica classica hanno una loro classe di concorso specifica, ad esempio la AB55 è chitarra, la AC55 è clarinetto ecc.. Gli strumenti jazz, non sono invece stati disciplinati, creando non poche complicazioni per le segreterie, i docenti e gli studenti. Il Miur non ha provveduto alla creazione di un codice per ogni specifico strumento di Jazz”.
Il M5S chiede quindi al ministero dell’Istruzione di disporre l’immediata integrazione del D.P.R. n. 19/2016, sul quale di recente La Tecnica della Scola ha realizzato una scheda di sintesi, attraverso uno specifico decreto.
Stando così le cose, continua Azzolina, “non è garantita agli studenti la possibilità di scegliere il proprio percorso scolastico perché i genitori dei medesimi spesso sono indotti a firmare un foglio che prevede il passaggio dal jazz al classico”.
In conclusione, “in assenza di classi di concorso specifiche, non si è potuto bandire alcun posto a cattedra in occasione del concorso 2016. La lacuna normativa ha quindi gettato i licei musicali nella confusione. Alcune scuole, in mancanza di codici disciplinari specifici, hanno addirittura cancellato le classi jazz e il relativo insegnamento, pur non essendovi alcuna indicazione in tal senso da parte del MIUR”.
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