Laureati in ingegneria, scienze politiche, con almeno 96 crediti formativi, scienze della comunicazione, quindici lauree magistrali e venti lauree specialistiche permetteranno di concorrere all’abilitazione all’insegnamento dell’«italiano, storia e geografia» alle medie; e novità sono in arrivo anche per gli insegnamenti tecnici con 16 lauree magistrali.
Il regolamento che riordina le classi di concorso viene reso coerente con gli indirizzi di studio della riforma Gelmini del 2010 e adeguate ai titoli universitari dell’attuale ordinamento.
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Con il Dpr le classi di concorso scendono così a 116, mentre viene rimossa la “barriera all’ingresso” che finora ha impedito al ministero dell’Istruzione di emanare il bando per il nuovo concorsone da 63.712 posti.
Il documento è quasi pronto e arriverà – come confermato ieri dalla ministra Stefania Giannini durante il question time alla Camera – nella prima settimana di febbraio. Riguarderà anche la scuola dell’infanzia.