Categorie: Personale

Nuove classi di concorso, tutto da rifare in sei mesi

Tutto da rifare. Il passaggio dalle vecchie alle nuove classi di concorso non ha più nulla a che vedere con la prima bozza, che dopo un avvio in “pompa magna” nell’estate del 2009 si è man mano persa tra le contestazioni. Nell’ultimo incontro con i sindacati, tenuto il 15 maggio, il Miur ha presentato una nuova riorganizzazione. I cui punti salienti sono rappresentati da un sostanziale dimezzamento del numero (dalle attuali 174 le classi di concorso passeranno a poco più di 80, comprendenti anche le nuove riguardanti gli insegnamenti nei licei musicali e coreutici) e dall’introduzione di una serie di “sottocodici”. Questi saranno utilizzati per calmierare il passaggio dal vecchio al nuovo assetto, in particolare su quei raggruppamenti su cui il Ministero ha deciso di far confluire un ampio numero di discipline.
La soluzione con classi e sottoclassi – ha spiegato lo Snals, una cui delegazione era presente al confronto con l’amministrazione – comporta: per il personale di ruolo la possibilità di mobilità tra sottoclassi e sono previste specifiche forme di tutela a copertura di situazioni di titolarità derivanti da vecchie sperimentazioni, tipico esempio i titolari della ex A050 nei licei tecnologici; per il personale incluso nelle graduatorie ad esaurimento si opererà analogamente sia per una nomina a ITI sia per una a ITD”.
Sempre i rappresentanti del sindacato guidato da Marco Paoli Nigi, hanno spiegato che il Miur ha intenzione di dare “la possibilità, per chi è in possesso di abilitazione, sia di ruolo o meno, di poter ampliare l’abilitazione in suo possesso con l’acquisizione di crediti formativi universitari, al fine di arrivare ad acquisire una “abilitazione piena” valida per l’intero codice”. Ma anche “per chi è in possesso di abilitazione per una sottoclasse, di poter partecipare, per futuri concorsi ordinari, per la nuova intera classe, anche senza integrare il percorso formativo in suo possesso”.
Tra le novità più importanti figura pure la ripartizione dell’insegnamento di sostegno su tre sole classi di concorso: la prima riguardante la scuola primaria, la seconda inerente esclusivamente la secondaria di primo grado e la terza relativa alla secondaria di secondo grado. In quest’ultimo caso, alle superiori, non sembrerebbero essere più presenti le suddivisioni per aree (come richiesto da tempo da più parti e a iniziare da molti degli stessi specializzati).
Stavolta, memore di quello che accaduto negli ultimi tre anni, il Miur ha intenzione di realizzare un’approvazione sprint: entro giugno si concluderà il confronto coi sindacati, da cui il Miur intende raccogliere e attuare i rilievi ritenuti idonei (il prossimo appuntamento, durante il quale verranno recepiti i punti critici dei rappresentanti dei lavoratori, è previsto per giovedì 31 maggio); prima della pausa estiva il ministro Profumo conta di presentare la versione finale al Consiglio dei ministri, per l’obbligatoria approvazione in prima lettura; poi sarà necessario acquisire il parere delle Commissioni Parlamentari di Camera e Senato, CNPI, Conferenza Stato Regioni e Consiglio di Stato. Tutte operazioni che l’amministrazione conta (ottimisticamente!) di portare a termine entro il prossimo autunno. In modo da utilizzare le nuove classi di concorso già in occasione dell’annunciato ritorno al maxi-concorso pubblico per accedere direttamente alla docenza. Successivamente per l’avvio della seconda tornata dei Tfa, poi per la mobilità e le assegnazioni dell’anno scolastico 2013/14.
Alessandro Giuliani

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