Suor Anna Monia Alfieri, esperta di politiche scolastiche, è intervenuta alla Camera nel corso del convegno “Le radici del futuro – Confronto sulle Nuove Indicazioni Nazionali per la scuola” organizzato da FdI: la religiosa ha detto che le linee guida presentate sono “un buon punto di partenza, perché fanno ripartire” la conoscenza attraverso “la riscoperta delle nostre radici, come la storia, il latino, l’analisi grammaticale e quella logica”.
Quindi, ha detto di trovare molto soddisfacenti le indicazioni nazionali perché “molto coraggiose”, a differenza di quello che è stato fatto per troppi anni, quando “ci siamo concentrati troppo sul saper fare e compromettendo il saper pensare”, con il risultato che oggi “i nostri ragazzi non pensano più e quindi era necessario intervenire: solo così riusciremo a intercettare le loro difficoltà e risolverle”.
Inoltre, ha continuato la religiosa, “la scuola deve riuscire a fare socializzare i nostri giovani, recuperando il senso di appartenenza, solo così sapremmo fare integrazione e socializzare alle multi-appartenenze”.
Per l’esperta di formazione, “i nostri ragazzi hanno bisogno di ritrovare tutti questi aspetti proprio per riuscire a intervenire sulla loro difficoltà, a misurarsi con la libertà, ma anche con l’autorità e con i ‘no’”.
A questo proposito, ha concluso, “siamo passati dalla famiglia allargata, dove c’erano i nonni, ad una famiglia dove sono presenti solo i genitori, con delle evoluzioni e l’ultima è stata la fatica nell’affrontare il conflitto tra generazioni: ha forse smesso di dire dei ‘no’ diventando una famiglia affettiva, più incline a dire sì”.
“E questa oggi – ha concluso – è una reale difficoltà, perché se i nostri ragazzi non” sono affatto abituati “a misurarsi col ‘no’, alla prima negazione reagiranno in modo inconsulto, come purtroppo i fatti di cronaca recente ci consegnano”.