Nuove pensioni, la Gilda chiede 4 emendamenti per limitare i danni.
Il capo del Governo, Mario Monti, ha in più occasioni sostenuto che “i margini per modificare la manovra sono minimi”. Eppure sono diverse le parti sociali che stanno rivendicando diverse modifiche da applicare in extremis al piano di risanamento pubblico in questi giorni all’esame delle Commissioni parlamentari di competenza. E la scuola non è da meno. Tra le richieste che giungono sul tavolo del nuovo Premier, nelle ultime ore è arrivata anche quella del direttivo nazionale della Gilda degli insegnanti: il sindacato guidato da Rino Di Meglio chiede al Governo di adottare quattro emendamenti “di buon senso” ed “armonizzabili con le esigenze di economia dello Stato” perché attuabili senza “aggravi finanziari”. Almeno nella fase immediata. L’obiettivo del sindacato autonomo è quello di limitare le ripercussioni negative che l’innalzamento dell’età pensionabile rischia di provocare sulla qualità della professione docente.
Per limitare i danni derivanti dai nuovi parametri per accedere alla pensione, la Gilda ritiene che “l’insegnamento venga riconosciuto come lavoro usurante” e venga di conseguenza “data la possibilità per gli insegnanti, negli ultimi anni di servizio, di essere utilizzati in attività connesse al tutoraggio o coordinamento di docenti neo assunti o di essere collocati, a domanda, in altre amministrazioni”.
La terza misura prospettata dal sindacato riguarda la possibilità di fruire di pensione e part-time negli ultimi cinque anni precedenti il raggiungimento dei requisiti pensionistici. “Questa soluzione – spiega il sindacato – offrirebbe l’opportunità di perfezionare numerosi contratti a tempo indeterminato di neo-assunti su part-time, offrendo maggiori garanzie di stabilità professionale alle nuove generazioni”. L’ultima proposto della Gilda è quella di “recuperare con riscatto tutti i periodi privi di contribuzione attualmente non riscattabili”.
L’impressione è che i tempi per valutare la portata degli emendamenti proposti dalla Gilda siano davvero limitati. In compenso nella serata dell’11 dicembre, alla vigilia dello sciopero generale (la scuola però si fermerà per un’ora il 19 dicembre) Monti incontrerà i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: vista la gravità della situazione economica, se Camusso, Bonanni e Angeletti dovessero riuscire a strappare un’introduzione più graduale dei nuovi parametri pensionistici, l’indicizzazione degli attuali assegni fino a 1.400 euro e la riduzione dell’Ici per la prima casa sarebbe già un successo.