Pensionamento e previdenza

Nuove pensioni, tardi e con assegno mini: oggi 85% dell’ultimo stipendio, poi sotto il 70%

È finito il tempo in cui si andava in pensione con 40 anni di contributi, o giù di lì, portavano a casa un assegno di quiescenza pari o superiore all’ultimo stipendio. Oggi il sistema previdenziale obbligatorio “garantisce a un ex dipendente con carriera continuativa, 38 anni di contributi versati e uscita dal lavoro nel 2010 a 65 anni, una pensione pari all’84,3% dell’ultima retribuzione”.

Ma non è il caso di lamentarsi. Perché, a causa delle riforme previdenziali approvate a danno dei lavoratori, a un giovane che ha iniziato a lavorare nel 2012, a 29 anni di età, per il quale si prefigura una carriera continuativa come dipendente, andando anch’egli in pensione con 38 anni di contribuzione e uscita dal lavoro nel 2050, a 67 anni, nella migliore delle ipotesi “il rapporto fra pensione futura e ultima retribuzione si dovrebbe fermare al 69,7%, quasi quindici punti percentuali in meno”.

I futuri poveri

A segnalare il gap, pari al 14,6%, è stato il focus Censis-Confcooperative “Millennials, lavoro povero e pensioni: quale futuro?“, presentato il 12 marzo, secondo cui sulle pensioni di oggi e su quelle di domani è in atto una discriminazione tra generazioni.

Ma nel futuro, scrive l’agenzia Ansa, il rischio è che vada molto peggio a 5,7 milioni di persone, ossia “i 3 milioni di Neet fra i 18 e i 35 anni che hanno rinunciato a ogni tipo di prospettiva a causa della mancanza di lavoro e i 2,7 milioni di lavoratori, tra ‘working poor’ e occupati impegnati in ‘lavori gabbia’ confinati in attività non qualificate dalle quali, una volta entrati, è difficile uscirne”.

Rischio bomba sociale che va disinnescata

A determinare questa situazione, continua lo studio, è stato il ritardo nell’ingresso nel mondo del lavoro, la discontinuità contributiva e la debole dinamica retributiva di molte attività lavorative rappresentano un pericoloso mix per il futuro previdenziale e la tenuta sociale del paese.

“Queste condizioni hanno attivato una bomba sociale che va disinnescata. Lavoro e povertà sono due emergenze sulle quali chiediamo al futuro governo di impegnarsi con determinazione per un patto intergenerazionale che garantisca ai figli le stesse opportunità dei padri”, ha detto Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative.

Poi, Gardini si è soffermato sul fatto che il Rei (reddito d’inclusione) “con un primo stanziamento di 2,1 miliardi che arriverà a 2,7 miliardi nel 2020 fornirà delle prime risposte, ma dobbiamo recuperare 3 milioni di Neet e offrire condizioni di lavoro dignitoso ai 2,7 milioni di lavoratori poveri. Rischiamo di perdere un’intera generazione”.

Sullo stesso argomento, vi consigliamo di leggere: “Pensioni, la riforma Fornero ha i giorni contati: per M5S, Lega e ala Pd via dopo 41 anni

Alessandro Giuliani

Articoli recenti

Maturità 2025, che fine ha fatto la circolare per presentare le domande? Le scuole intanto stanno dando indicazioni, confermando la prima scadenza del 30 novembre

"Nelle more dell’emissione della nota M.I.M. sui termini, modalità e presentazione delle domande, da parte…

22/11/2024

Donne vittime di violenza, ministero dell’Istruzione illuminato di rosso. Valditara: la scuola sarà al vostro fianco

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una settantina di studenti di tre…

22/11/2024

Christian Raimo sospeso dal servizio per tre mesi: mi spiace, non volevo insultare Valditara ma difendere la scuola pubblica dalla politica distruttiva – VIDEO

L’insegnante e scrittore Christian Raimo ripercorre con ‘La Tecnica della Scuola’ i motivi che hanno…

22/11/2024

Una tiktoker: “Sono bella, non ho bisogno di studiare”. Castellana (Gilda): “Questi sono i messaggi che arrivano ai ragazzi?”

La rivista online La Scuola Oggi ha organizzato un dibattito pubblico sul tema “Aggressioni in…

22/11/2024

Promuovere la sicurezza nelle scuole: al via la seconda edizione del concorso nazionale per gli studenti

In occasione della Giornata della Sicurezza nelle Scuole, il Ministero dell’Istruzione e del Merito d’intesa…

22/11/2024

Benessere emotivo e relazionale degli studenti, arriva il docente facilitatore nelle scuole di Trento tra due anni

Nelle scuole della provincia autonoma di Trento sta per arrivare una grande novità: come annunciato…

22/11/2024