Il governo nel presentare il decreto n° 71 del 30 maggio 2024 alla camera, nel promuovere la conversione in legge che deve avvenire entro il 30luglio del 2024, ha chiesto la fiducia ottenendola con 185 voti favorevoli, ciò fa pensare che quasi certamente passando al senato, sarà approvato senza alcuna modifica.
Il suddetto decreto, fra le novità riguardanti la scuola, ha introdotto, dall’anno scolastico 2025/2026, la possibilità di assegnare un docente per l’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri che si iscrivono per la prima volta nel sistema nazionale d’istruzione, e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana.
Il docente per l’insegnamento dell’italiano agli alunni stranieri, che non dovrà comportare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, sarà assegnato nelle classi con un numero di alunni stranieri pari al 20% fermo restante che la norma prevede la possibilità di utilizzare gli accordi tra le istituzioni scolastiche e i Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) avvalendosi delle risorse del Programma Nazionale “PN Scuola e competenze 2021-2027”e, in ogni caso, nei limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.
Fermo restante che le attività di potenziamento didattico per gli alunni stranieri possono essere realizzate in orario extrascolastico utilizzando le risorse già stanziate nell’ambito del Programma Nazionale “PN Scuola e competenze 2021-2027”, nell’ambito della Priorità 1 – Scuola e Competenze (FSE+) – Obiettivo specifico: ESO4.6, che costituisce comunque limite di spesa.
La normativa approvata, prevede che il Ministro dell’Istruzione e del Merito di concerto Ministro dell’economia e delle finanze definisca anche il numero delle classi con una percentuale di studenti stranieri, che si iscrivono per la prima volta al sistema nazionale d’istruzione e che non sono in possesso delle competenze linguistiche di base in lingua italiana, pari o superiore al 20 per cento degli studenti della classe e il relativo numero dei posti di docente dedicati all’insegnamento della lingua italiana.
Il numero di posti dei docenti impiegati nell’insegnamento della lingua italiana è da intendersi quale quota massima dell’organico del personale docente da assegnare alle predette classi, individuata nell’ambito del fabbisogno di personale e la cui distribuzione sarà definita nell’ambito delle competenze del Ministero dell’istruzione e del merito.
Fermo restante che all’attuazione della norma si provvederà tenendo nel debito conto i futuri decrementi della popolazione scolastica per effetto della denatalità e dei conseguenti spazi di flessibilità che si determineranno a invarianza di organico, tenuto conto delle cessazioni del personale docente, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
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