Le disposizioni riguardanti la scuola contenute nel decreto legge 24 in discussione alla Camera da qualche giorno sono del tutto inefficaci e contraddittorie “dimostrano, ancora una volta, la scarsa conoscenza di tale settore da parte del Governo e, in particolare, del Ministro dell’istruzione”: è questo il punto di vista espresso dalla deputata di Fratelli d’Italia Ella Bucalo intervenuta nella Commissione Lavoro.
“Ad esempio – spiega Bucalo – l’obbligo di mascherina FFP2 per i bambini a partire dai sei anni, oltre a essere in contrasto con il parere già espresso dal Comitato tecnico-scientifico, non tiene conto del fatto che ci sono bambini di sei anni che frequentano ancora la scuola dell’infanzia insieme a bambini che, non avendo compiuto i sei anni, non sono costretti a indossare tali mascherine”.
Ma non basta: “Anche la previsione di destinare i docenti non vaccinati, a cui si permette di rientrare nel posto di lavoro, ad attività che non contemplino contatti con gli studenti dimostra la scarsa conoscenza della realtà scolastica da parte del Governo. Infatti, a parte il demansionamento conseguente alla riduzione del monte ore settimanale, tali docenti non possono essere facilmente collocati, a meno che non si pensi di confinarli nei depositi o nei magazzini, così come pare succeda, come si apprende da notizie di stampa”.
E c’è ancora un punto che secondo Bucalo va messo in evidenza: “La possibilità di utilizzare le risorse del fondo per la valorizzazione dei docenti per la copertura delle spese per l’assunzione di supplenti in sostituzione non tiene conto del fatto che, ad anno scolastico già avanzato, le scarse risorse a disposizione delle scuole sono già state utilizzate”.
Ma su questo va chiarito che la questione sta in modo un po’ diverso: una parte dello stanziamento necessario a pagare i supplenti (si tratta di poco meno di 30 milioni in tutto) deriva dai 300milioni stanziati dalla legge di bilancio 2022 per incrementare il fondo per la valorizzazione dei docenti, fondo che non è ancora stato impegnato per il semplice motivo che deve essere oggetto di accordo fra Ministero e sindacati. Va anche detto, per la verità, che i 300 milioni in questione, secondo i sindacati, dovrebbero essere utilizzati per incrementare la dotazione necessaria a definire gli aumenti contrattuali.
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