Categorie: Attualità

Nuove tecnologie, arriva il primo avvocato robot che toglie le multe

Si chiama “DoNotPay” ed è il primo avvocato robot sbarcato ufficialmente negli Usa dopo aver superato brillantemente i test pilota svolti in alcune città come New York e Seattle.

Ad annunciarlo in un’intervista al sito “The verge” è stato lo studente inventore dello stesso robot, Joshua Browder, che ad oggi grazie a questa invenzione è riuscito a far togliere circa 400mila multe.

Il robot che in realtà è una intelligenza artificiale in forma di chatbot un programma che consente di dialogare autonomamente con l’utente, nasce con l’obiettivo di aiutare il giovane Browder nell’aiutarlo con la burocrazia legata alle multe ricevute.

Vista la grande l’utilità, ne ha poi ampliato le capacità con il supporto di un team di avvocati ed ingegneri fino a renderlo capace di rispondere a oltre mille problemi legali vari come ad esempio le compensazioni per voli cancellati o le possibili discriminazioni razziali subite, oppure multe ingiuste legate ai parcheggi.

Il robot è stato istruito per comprendere le normative specifiche di 50 Stati e per presentare richieste per protestare contro la multa: il cliente scrive il suo problema e il bot comincia a fargli delle domande per individuare meglio la casistica tra le oltre mille caricate sul programma.

Alla fine dell’analisi individuata la soluzione è in grado anche di stampare la lettera già compilata da mandare al comune.

 

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Non saranno certo contenti gli avvocati degli USA visto che il giro di affari dell’industria legale si aggira intorno ai 200 miliardi di dollari.

In realtà l’intelligenza artificiale era già sbarcata negli Studi legali, ma con compiti diversi, come ad esempio il robot Ross che attivato presso lo studio legale Baker & Hostetler  si occupa di diritto fallimentare e al posto di scrivere lettere aiuta gli avvocati nelle ricerche, per trovare documenti legali e sentenze.

Oppure in altri studi, un’applicazione specifica di IA viene utilizzata per l’analisi delle parole dei contratti in cerca di clausole che possono andare contro i clienti. Si tratta quindi di applicazioni a supporto degli avvocati come aiuto nella ricerca di sentenze seriali o in grado di estrarre i documenti utili alla causa, come motore di ricerca personalizzabile per studio di avvocati.

Poliziotti e avvocati robot quindi già operativi, ma quale sarà la prossima professione “digitalizzata”?

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Dino Galuppi

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