Percorsi formativi sulle tecnologie di riferimento per la digitalizzazione, iniziative di co-innovazione e trasferimento delle competenze per la creazione di nuove opportunità di lavoro: sono alcuni dei principali obiettivi della Cisco Networking Academy, realizzata presso l’Università Federico II di Napoli. A presentare il progetto è stato proprio il CEO della società americana Chuck Robbins, insieme al rettore dell’Università Gaetano Manfredi. All’inaugurazione è intervenuto anche il Premier Paolo Gentiloni che nel suo intervento ha detto di “guardare all’innovazione con fiducia e non come una minaccia. La tecnologia digitale riduce le distanze.” Il Capo del Governo ha ribadito inoltre la necessità di investire sul capitale umano in una società avanzata come l’Italia.
Una priorità confermata anche dal rettore dell’Università ospitante che ha puntualizzato come sia importante “raccogliere le capacità nel digitale anche nella contaminazione con altri settori come scienza umana, medicina e altre applicazioni. Se saremo bravi a governare i processi, la tecnologia dell’industria 4.0 non sostituirà il lavoro”.
Cisco Networking Academy è un programma di formazione attivo da 20 anni in tutto il mondo. In Italia, a due anni dal lancio dell’Academy, Cisco ha formato già ben 80mila studenti.
Nel cuore dei corsi del programma ci sono le più importanti e più richieste conoscenze dal mondo del lavoro come l’Internet of Things, la Cybersecurity e il Networking, ma anche le competenze digitali di base, l’imprenditorialità con il digitale e l’uso consapevole e sicuro del web.
Le networking Academy presenti oggi in Italia sono più di 300, con oltre mille istruttori. Degli attuali 80mila studenti coinvolti nel percorso di formazione, oltre 10mila hanno già completato ad oggi il percorso “Introduzione alla Cybersecurity”, altrettanti hanno completato il percorso “Enterpreneurship” dedicato all’imprenditoria con il digitale, e oltre 20mila hanno portato, invece termine i percorsi dedicati al networking, alle competenze di base e al tema del cyberbullismo.
Sulle competenze legate a “Industria 4.0” il progetto ha messo a disposizione oltre mille kit didattici per più di 200 scuole per corsi dedicati all’internet of things che ha visto la partecipazione di oltre 15mila studenti.
A far eco a questa iniziativa anche quella di CA Tecnologies che grazie al suo programma “Create Tomorrow” si pone l’obiettivo di formare 50mila giovani sotto i 18 anni per indirizzare la propria carriera di studi in ambito STEM (science, Technology, Engineering e Maths.). Secondo una nota della Multinazionale per realizzare il potenziale digitale occorre dar vita ad una collaborazione molto forte tra tutti gli attori in gioco: le istituzioni scolastiche, le imprese, gli enti pubblici. Tutti devono avere un ruolo attivo in questo processo.
Si tratta, quindi, di cogliere in pieno tutte queste e le altre opportunità che verranno per il futuro dei nostri studenti , dal momento che in Italia come ha rilevato l’ultimo “Osservatorio sulle Competenze Digitali” la richiesta di professionisti ICT dal 2016 sta crescendo in media del 26% ogni anno e addirittura del 56% per professionisti in ambito cybersecurity e IoT con possibilità di avere un canale diretto verso le aziende che lavorano nel settore di riferimento.
Ma tutto questo sarà possibile solo con la piena collaborazione tra tutti gli stakeholder che ruotano intorno ad occupazione, formazione e sviluppo del Paese Italia.
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