Lo sviluppo della tecnologia e i piani nazionali permettono oggi di portare con sempre maggior costanza e diffusione le TIC all’interno della classe, il luogo per definizione deputato all’azione pedagogica.
Modificare l’ambiente dell’apprendimento comporta però un ripensamento della lezione e richiede al docente di modificare la sua metodologia e l’approccio comunicativo con gli studenti: la lezione è digitale non solo perché vengono utilizzati software e Internet, ma soprattutto perché vengono utilizzati in classe per le lezioni quotidiane, ed è questa prassi che va a modificare il contesto, e che richiede al docente una riprogettazione dello spazio e delle dinamiche che si stabiliscono tra i soggetti che abitano questo stesso spazio.
L’utilizzo del contenuto prodotto dal docente per l’uso in classe, e le interazioni che i ragazzi potranno costruire (tra loro o direttamente su quel contenuto appositamente progettato) sono la vera chiave di volta della lezione digitale: pertanto il docente deve sviluppare sì le competenze testuali e tecniche per sviluppare quel contenuto, ma poi dovrà progettare in che modo quel contenuto verrà utilizzato in classe, da lui e dagli studenti. In questo ambito la discussione in aula è importante ma spesso viene svalorizzata a causa di una gestione non sempre oculata per cui si originano momenti di confusione e di disorganizzazione.
Tra le ragioni di ciò possiamo annoverare:
Per migliorare la discussione occorre lavorare sui modi degli interventi e sui modi dei contenuti. Il docente elabora insieme agli alunni i modi degli interventi. Ad esempio gli alunni scrivono su un foglio l’intervento, l’insegnante chiede di leggere secondo la sua scelta o secondo un turno stabilito, oppure gli alunni prendono la parola secondo un turno stabilito magari specificato da un cartellone per cui non occorre alzare le mani.
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